Il mio 25 aprile è il babbo che racconta della libertà,
è Renata Viganò e il suo "L'Agnese va a morire".
Libertà era uscire dai rifugi e dalle case senza il timore della sirena che annunciava il bombardamento.
Libertà era dire quel che si pensava senza timore delle botte impartite dalle squadre fasciste.
Libertà era cominciare a fidarsi dell'altro o almeno a non temerlo.
Libertà era il quotidiano, ripiegato, che aveva riconquistato la tasca esterna della giacca.
Libertà era la nuova fiducia nel futuro.
Custodisci e proteggi questa ricorrenza, qualsiasi pensiero politico abiti nel tuo cuore.
Buona festa della Liberazione, cara Sari.
RispondiEliminaTante grazie Mirtillo.
EliminaUn abbraccio.
lieto aprile con mamma agnese
RispondiEliminaLieto aprile in odor di maggio.
EliminaGrazie Ant.
grazie a te e bellaciao
EliminaGaber, se ricordo bene , cantava "condisce più del sale la libertà".
RispondiEliminaLa cantava Marisa Sannia ma avrebbe potuto scriverlo anche Gaber che sulla Libertà ha detto e scritto parecchio.
EliminaGrazie per avere ricordato questo concetto, Costantino.
buona festa della liberazione anche se in ritardo
RispondiEliminabaci
eos
Buona festa anche a te, cara Eos. (Mai c'è ritardo per simili auguri)
EliminaAnche se in ritardo, Buon 25 Aprile, che poi si dovrebbe onorare ogni giorno il sacrificio e il coraggio di tanti per la libertà. Buon 25 Aprile anche se siamo a maggio.
RispondiEliminaCiao Sari!