- "Ti auguro un Avvento al Santo Natale colmo di speranze buone e desideri realizzabili”- Sari

22 mag 2024

L'Augusto

 



L'Augusto
Racconto a piccole puntate


Il vecchio Augusto   s'alzò  pesantemente dalla sedia  sgangherata e, con malagrazia, gettò nel fuoco del camino  le bucce di mandarino  che teneva in grembo.  La debole fiammella, che vi danzava quieta,  reclamò mandando sbuffi scuri tutto attorno e il vecchio, tossendo e sventolando la mano sotto il naso,  maledisse il fuoco e   il frutto appena mangiato assieme a  tutti i suoi simili. 
Poi avviò il suo grande corpo  verso la nera cucina economica e, girata la manopola del gas, accese il fuoco sotto una pentola ammaccata che aveva riempita d'acqua. Si sarebbe preparata  la solita minestra insapore, quella che da decenni mangiava ogni sera e  quella avrebbe rappresentato l'intera  sua cena  perché la fame non gli faceva mai compagnia. 

Mentre aspettava che l'acqua bollisse, mise sul tavolo una  scodella sbrecciata  ed un bicchiere che certamente aveva conosciuto la trasparenza ma che ora aveva un aspetto lattiginoso.   
Quelle brutte  stoviglie  inorridivano  il vecchio ma non  gli passava neppure per la testa di comprarne di nuove perché era tirchio,  oh se lo era!  Tirchio e di brutto carattere tanto che la gente lo  evitava per risparmiarsi  di vedere sul suo volto  il fastidio che provava verso l'intero creato.
Quel poco che gli serviva, il vecchio Augusto lo comperava all'apertura dei negozi, quando  le massaie cominciavano a soffiare sulle braci della sera prima per  scaldare il latte per la colazione e così  era certo di non incontrare nessuno.  

Era un gran brutto tipo questo Augusto ed il suo aspetto rispecchiava il malanimo che lo possedeva, tanto che  i bambini piccoli  che avevano la sventura d'incontrarlo, scoppiavano a piangere.
Non si creda che Augusto fosse dispiaciuto di tutto questo, anzi. Si faceva vanto d'essere il più  terribile del paese ed il pensiero che la gente lo pensasse cattivo  lo metteva di buon umore. 
Mentre rimescolava nella pentola scura, gli sovvenne che quel giorno era l'ultimo di ottobre, il 31,  e che quella sera i ragazzi del paese si sarebbero presentati alla sua porta e gli avrebbero chiesto dei dolci.  Dolcetto o scherzetto? - gli avrebbero chiesto. 

Baggianate da sciocchi ed ostinati quali erano, pensava, e ancora non avevano capito che lui di dolci non ne aveva ed anche li  avesse avuti non li avrebbe certo dati a loro.  Anche quella sera li avrebbe cacciati a male parole  ed avrebbe rafforzato il tutto  con l'agitare del  bastone che sempre aveva con sè.  
Ma quella volta le cose sarebbero andate diversamente. 

continua






5 commenti:

  1. Proprio un brutto soggetto, questo vecchio signor Augusto !! Vedremo come continuerà storia. Ciao Sari.

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    1. Finirà bene, come tutte le favolette che racconto perché adoro i lieto fine. :)
      Ciao Mirtillo

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  2. Risposte
    1. Sì, è così. Mi piacciono le conversioni.
      Ciao Franco

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