Cercando qualcosa da leggere o rileggere nella ricca biblioteca online di LiberLiber cerco Maupassant trovando solo la raccolta "Versi"
Eseguo il download e comincio a leggere. La concezione della donna è quella dell'epoca che le vedeva (voleva) frivole e "mute di pensier" ma inoltrandomi nella lettura trovo versi che risvegliano una domanda che spesso mi pongo inutilmente. La poesia titola "Un colpo di sole" (pag. 21) e narra di quello che oggi chiameremmo un delitto d'impeto. Vorrei inoltrarmi su questo argomento ma temendo di accomunare, offendendole, le persone di sesso maschile di cui ho stima, mi fermo qui.
Però mi domando: c'è qualcosa del maschile di cui non sappiamo e permette una brutalità che può essere da lui considerata addirittura naturale?
Per come la penso, quel che fa di un maschio un uomo è la consapevolezza. Vorrei che a marzo si celebrasse una "Giornata della Consapevolezza Maschile"... che ne dite?
Con me sfondi una porta aperta. Purtroppo il maschilismo che molti di noi considerano dna indelebile, non permette crescita, tantomeno quella consapevolezza che invochi.
RispondiEliminaC'è da fare ancore enormi passi. Liberare voi e liberare anche noi, dalla insulsa cecità che ci portiamo appresso.
Abitudini poco edificanti e ingiuste pretese portano tutti all'infelicità. Pare assurdo non cambiare rotta ma noi , invece, viviamo così.
EliminaGrazie Franco
Perchè no ?! Una giornata della consapevolezza maschile servirebbe più che la Festa della Donna ! Perchè è assurdo che ci siano ancora uomini che considerano la violenza una cosa normale e non riescono ad andare oltre questa convinzione !!Ciao Sari.
RispondiEliminaSono d'accordo, niente di tutto quello che chiamano festa della donna e niente mimosa. Penso davvero a una giornata da dedicare ai troppi maschi che infestano le nostre città. Viva gli uomini!
EliminaGrazie Mirtillo
Sono perfettamente d'accordo sulla consapevolezza. Però vorrei citare anche un romanzo, per me uno dei più belli mai scritti, Madame Bovary di Flaubert, dove i maschi non fanno proprio una bella figura.
RispondiEliminaEcco, anche Madame Bovary è in lista di rilettura... quando lo lessi ero troppo giovane per notare qualcosa oltre la mera storia.
EliminaGrazie Alberto
Sono d'accordissimo con te. Consapevolezza maschile a cominciare da doveri e limiti. Aprire gli occhi e guardare oltre il proprio naso e capire che ci sono altre persone con altrettanti diritti e doveri e limiti.
RispondiEliminaCe ne sarebbe da imparare
Assumendo una nuova consapevolezza, ci si potrebbe aiutare a vicenda... pensa come sarebbe bello avere un progetto felicemente in comune. La strada verso una parità di rispetto è lunga e accidentata... ma la si percorre comunque.
EliminaGrazie Alberto
La consapevolezza maschile... sarebbe bello, però, quelli che usano la violenza non conoscono il significato vero della parola. L'unico che (ri)conoscono è quello che da loro il diritto alla violenza.
RispondiEliminaSolo maschi, non Uomini
Il cantautore cacciato da una trasmissione televisiva per avere allungato le mani sul corpo di una collega, alle prime rimostranze ha detto il classico che vuoi che sia, è stata la solita pacchettina sul cxxx, niente di che. All'insorgere di altri commenti negativi, ha replicato che si sentiva giovane e la sua è stata solo una goliardata aggaravando, a mio avviso, la sua situazione. Perchè porgesse scuse alla collega, una volta messo alle strette, si è dovuto aspettare il suo dispiacere per avere perso il posto di lavoro. Questo, secondo me, è un esempio lampante della mancanza di consapevolezza. Avendo vicino una donna ha pensato fosse normale allungare le mani su una zona sensibile ed io considero quel gesto una prima forma di violenza...altro che pacca amichevole. Se un certo tipo di uomo pensa di poter usare la donna a suo piacere, ad un rifiuto di arrabbierà e arriverà a compiere gesti gravi. Come ha scritto Ester più sotto, occorre spandere la cultura del rispetto... se questo accadrà, magari fra cent'anni, le donne lo avranno.
EliminaCiao Pat, grazie.
non c'è nulla di "maschile" nella violenza. certamente la forza esercita un fascino. ma si tratta di pulsioni e comportamenti collegati al desiderio di prevalere e imporre.
RispondiEliminabuon giorno
Questo tuo commento mi ha sorpresa... come non vedere la violenza maschile? Non lo è forse il desiderio di imporsi sulla femmina che è più debole e lo è ancora di più quando ci sono i figli da proteggere? La prevaricazione non è violenza estrema ma il vero passo iniziale, la sorgente da cui nasceranno le altre, quelle gravissime.
EliminaBuona serata Ant
io intendo il "maschile" come virilità.
Eliminala violenza è debolezza.
lieto giorno
Penso non basti essere biologicamente maschi per essere virili e lo possono essere anche le donne, pur senza appendice.
EliminaCiao Ant, un lieto giorno anche a te.
infatti è quel che penso anch'io: non basta esserlo biologicamente.
Eliminalieto giorno
Grazie Ant.
EliminaE il mio buongiorno
grazie a te e buon giorno
EliminaEducazione, educazione e poi ancora educazione. Se non si educano i bambini e le bambine al rispetto reciproco, all'uguaglianza dei sentimenti e alla libertà di scelta difficilmente faremo grandi passi avanti. Da combattere ci sono i condizionamenti culturali, fra cui il mito del maschio forte, superiore, che porta di conseguenza al mito l'inferiorità femminile.
RispondiEliminaEducare è l'azione vincente. Educare al rispetto, alle emozioni (sì, i maschi possono e debbono piangere) e alla considerazione di sè che manca alle bambine. Vorrei passasse goccia a goccia, il pensare che la forza fisica è sintomo di debolezza e che relazionarsi fra pari produce una grande soddisfazione.
EliminaGrazie Ester