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8 feb 2022

Un raccontino

 La sposa


La sposa in abito  bianco spicca  nel verde che attornia la bella location dove si sta svolgendo la festa di nozze; è radiosamente bella e felice. Il momento è quello delle chiacchiere, del buon rinfresco che si consuma fra  l'allegria che  ha già contagiato  tutti e degli abbracci fra persone che si vedono, con piacere,  solamente a matrimoni e funerali. 

La sposa è un architetto che  ha messo da parte il suo sogno di occuparsi  di  bioarchitettura e altrettanto ha fatto con la pubblicazione della sua tesi di laurea sull'edilizia  sostenibile.  Ha accantonato anche  il contratto che l'avrebbe portata a viaggiare  perchè il suo fidanzato l'aveva fortemente indirizzata in uno studio cittadino che avrebbe permesso alla famiglia di cenare ogni sera insieme.   

Lo sposo  è un ingegnere con una brillante carriera avviata e un radioso futuro davanti.  Ha mille amicizie, mille contatti e qualcuno di loro è stato invitato utilmente  alle nozze.  Ora è  al centro del gruppo di amici di  "chiacchiere & scherzi", ha fra le dita un calice e la sua risata allegra sovrasta la piccola folla che si spiega attorno al buffet.

La sposa invece è vicino alla breve scalinata che porta a un fascinoso giardino incolto dove i fiori di un'antico giardiniere mischiano felicemente con quelli spontanei, altrettanto belli. Chiacchiera con le amiche a cui racconta, con entusiasmo,  dell'imminente viaggio di nozze.   Una  piccola band musicale comincia a suonare in sordina... fra poco si ballerà e loro trasformeranno lo spazio all'aperto in discoteca. L'atmosfera è dolcemente rilassata e la felicità è alla portata di tutti. 

In un  insolito gesto d'esuberante allegria, lo sposo  butta in aria un braccio e vede   la fede  sfilare dall'anulare  per  volare lontano. Il cerchietto atterra a balzelli sui gradini dove sosta la sposa con le amiche, fa una breve giravolta e rotola verso la scalinata.  Allarmato,  lo sposo chiede all'appena dichiarata moglie di raccoglierla.  

- E' lì, guarda, è lì vicino a te - dice concitato.

Lei sta parlando con un'amica,  non sa di quel che sta succedendo ma si volge dove lui indica e comincia a scendere i pochi gradini. E' impacciata a causa di  quei tacchi altissimi che lui da tempo le chiede di indossare  ma l'anello, pensa,  si fermerà qui vicino, fra i primi cespugli. 

Eccolo lì il fuggitivo, lei si china per afferrarlo ma le sfugge rotolando chissà dove.  Dice  al marito che no, non può proseguire... e indica  le sue  scarpe inadatte.   Ma lui l'incalza. 

- E che sarà mai -  le dice ridendo.

- Cominciano i tuoi doveri di moglie -  la deridono gli amici burloni.

Lei sorride, scende ancora qualche gradino, non vede più l'anello e non sa che fare, vorrebbe risalire e si volta  per farlo ma suo padre l'esorta, la madre la guarda con apprensione  ma tace. Le amiche paiono fare il tifo per quell'insolito  "inseguimento dell'anello perduto" e ridono.  Gli amici  le danno indicazioni poco probabili e le burle producono forti risa... lei  ride con loro, sta al gioco,  allunga la mano, scosta e cerca ma la fede nuziale, che  pare stregata, si mostra e si nasconde in quello che pare un suo  personale gioco. 

- Vieni ad aiutarmi - invoca il marito.

- Arrivo fra un attimo - le risponde. 

Lui però tarda, lei è in una posizione scomoda e scende qualche gradino di quella scala che, da breve, pare allungarsi man mano che scende.  Ogni tanto si volta per  vedere se lui arriva ma no, non  c'è.  

I fiori spariscono e la vegetazione diventa un intreccio di  rovi;  lei non se la sente  di proseguire  e chiama il marito con voce imperiosa.  Lui non c'è,  nessuno la sente, il gioco dell'anello perduto è finito e chi la seguiva con lo sguardo ha abbandonato l'improvvisato divertimento.  Le voci allegre della festa paiono provenire da un altro mondo da cui si sente esclusa... quasi offesa...   ma non le resta che continuare a cercare, deve farlo o la fede benedetta sarà perduta. 

Cerca, scruta... ma ad una piccola giravolta   il vestito s'impiglia ai rovi  infittiti e, per buon peso,  il sottilissimo tacco d'una scarpa s'incastra in una crepa della scalinata e non ne vuole sapere di staccarsi.  Si china per districarlo e quel  movimento brusco provoca un suono  che denuncia lo strappo di una parte del prezioso abito.   Nel raccogliere i lembi  di pizzo s'accorge di sanguinare e  quella è la goccia che fa traboccare il vaso.   Stranita, stanca, preoccupata e ormai resa, si volta  e grida, sa che il piccolo piazzale è pieno di gente,  qualcuno la sentirà e la soccorrerà.  

Nessuno la sente ma non si scoraggia...  lei è la sposa,  si dice rassicurandosi,  è il giorno più bello d'una vita, la cercheranno per le foto,  la troveranno. 

- Torno indietro - pensa - anche senza anello. 

Si guarda attorno per progettare la risalita scoprendo d'essere scesa oltre il previsto e  la cima della scalinata  ora le pare  un buco di luce lontano dove a tratti  compaiono e scompaiono gli invitati come   brevi  brandelli colorati  in movimento. 

Il  piede scalzo la impensierisce,  vorrebbe un corrimano  e anche  sedersi per riposare ma non c'è modo di farlo e appoggiata ad un piccolo pilastro, residuo di chissacchè,  pensa al daffare. 


Sari 

(continua)


4 commenti:

  1. Povera sposa, questo matrimonio non è iniziato nel migliore dei modi, mi domando se ha sposato l’uomo giusto, completamente non curante l’ha lasciata sola senza darle una mano. È un racconto che stimola la curiosità, mi piace, brava Sari. Chissà come andrà a finire… buona giornata.

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    1. Hai colto lo spirito del racconto, Caterina. Grazie.
      Sto scrivendo il finale che è quasi scontato.
      Buona giornata.

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  2. Sceglierà se stessa o la scalinata?
    Complimenti Sari i tuoi racconti sono coinvolgenti, hai la capacità di farci entrare nella personalità dei protagonisti di cui parli.
    Lieto giorno a te.

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    1. Grazie Sciarada. Scrivere raccontini è come entrare nella vita di altri e curiosare senza sentirsi impiccioni.
      Lieto giorno a te, cara.

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.