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25 nov 2021

25 novembre

 La violenza contro le donne è fatta anche di quotidianità,  di rimproveri, botte, lanci di oggetti, svilimento privato e pubblico, nell'usare la forza nell'intimità, nel piacere di vederla umiliata o piangente.  Donna... oggetto preferito dove scaricare  frustrazioni  di vita e lavorative.  

Il grosso problema della violenza  maschile, ne sono convinta,   non sono le donne in quanto tali ma  si basa  sul confronto con gli altri uomini con il desiderio, inconfessato ma pressante,  di dover apparire sempre vincenti.  E' così che le donne diventano oggetti di  un potere da esibire. Pubblico o privato che sia. Vinco,  dunque sono. 

L'abitudine o il desiderio  di scaricare ogni genere di tensioni  sui corpi femminili è atavico e si è fatto  tanto grande che ucciderla non gli basta...ora  elimina anche  i figli e talvolta, sopraffatto,  anche se stesso.

 "Tenendo a mente un punto: se non cambiamo innanzitutto la nostra quotidianità, se non rifiutiamo le tante piccole e grandi ingiustizie avallate come normali da millenni di pregiudizi, non vi sarà mai quel mutamento necessario, appunto, per vivere bene e non esistere e basta."  Laura Boldrini

Sarebbe bello, per donne e uomini, poter vivere senza avere nulla da (di)mostrare se non se stessi,  con l'idea di avere accanto una persona alla pari, che vive una  stessa idea di solidarietà,  stessi diritti e doveri, con il rispetto dovuto per la propria e altrui diversità...   e non una persona da battere o di cui  avere timore.  

Rieducare i maschi diventa imperativo. Le donne lo faranno di conseguenza. Comincino la scuola, l'educazione familiare, le istituzioni,  la Chiesa...   


Decostruire  ovvero: costruire


16 commenti:

  1. Concordo in pieno, cominciamo a smontare i miti, i miti dell'uomo forte, dell'uomo vincente, dell'uomo potente. Cominciamo a far capire che vincente è l'uomo (o la donna) dolce, che si interessa, che sa prendersi cura.
    Cominciamo ad insegnare qual'è la vera scala dei valori

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    1. Insieme. Avere cura. Equità sociale. Sono queste le vie verso una possibile vita serena ma sono ancora da tracciare e allora le apprenderemo percorrendole e cercando ogni giorno nuovi modi di stare insieme.
      Mi fa piacere "sentire" la tua voce di uomo, forte proprio perchè pacata e decisa. Grazie!
      Ciao Alberto.

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  2. Parole molto giuste.
    La donna e l'uomo devono sempre essere posti sullo stesso piano, con rispetto e senza pregiudizi.
    Educare la società a questo è fondamentale. Concordo su tutto. Grazie!

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    1. Educare è una parola importante, decisiva per ovviare alla disparità di genere e fra persone ma per poter attuare un percorso utile occorrono insegnanti preparate/i e testi adeguati, pur non scadenti nel grottesco. Non sarà facile ma la strada è solo quella e non ne vedo altre.
      Grazie Pia, ciao.

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  3. Questo io credo sia il punto Educare. Educare al rispetto della vita umana educare all'uguaglianza. Ma noi stiamo ancora a regalare fucili ai maschi e pentolone alle bambine. La strada sarà lunghissima.

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    1. La strada sarà lunghissima, certamente, anche considerando che le cifre pensate per il progetto di parità si scontrano con il poco denaro che i governi stanziano ma non sbloccano. Pensa che nel 2020 è stata stanziata una cifra che è stata largita solo al 2%. Non è un errore di battitura... proprio il 2%. Il resto è svanito. Del 2021 non so nulla.
      La mia nipotina è cresciuta con costruzioni, pennarelli, pupazzi, mostriciattoli e libri... tanto che mi sono sentita costretta a regalarle una bambola. Rido.
      Ciao Ester.

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  4. Venha de onde vier a violência é sempre condenável.
    Abraço solidário.
    Juvenal Nunes

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    1. Grazie Giovenale Nunes. Anche la tua voce maschile è importante per quel "insieme" che occorre rendere possibile.
      Buona giornata.

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  5. Concordo Sari, bisogna rieducare, abbiamo bisogno di un cambiamento culturale, abbiamo bisogno di svecchiarci dai pregiudizi del passato. E' necessario impartire nuovi valori e lo si può fare solo con l'educazione. Buona giornata.

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    1. Sarà difficoltoso avviare un cambiamento ma è indispensabile. Noi, intanto, potremmo non ridere delle barzellette sessiste, non comperare i prodotti di chi usa il corpo delle donne per attirare clienti e non accettare come scherzose le battute sul nostro appartenere al genere femminile. Qualcosa piano piano cambierà.
      Grazie Caterina.

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  6. il maschio nel rapporto con la donna mostra spesso la sua debolezza, frutto di un'educastrazione (il termine non è mio). pare contraddittorio ma il potere (e la violenza attraverso cui esercitarlo) sono la soluzione per il momento trovata alla fragilità psicologica. un bisogno quindi continuo di dimostrare, come ben scrivi.
    lieto giorno

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    1. Letteratura, teatro e filosofia hanno da tempo cercato di spiegare la tendenza del maschio umano a voler sopraffare la femmina, senza grandi risultati, ahimè. In natura i maschi proteggono con la vita le femmine ( e la prole) ma fra umani questo non succede e la prevaricazione quotidiana, pur senza arrivare a forme violente, si è fatta regola. Normalità.
      Giorni fa il giornalista Giorgio Zanchini, parlando con un'opite del grave problema della violenza di genere, ha detto una frase che è passata inosservata ma mi ha colpita perchè, a mio avviso, ha colto nel segno. Ha detto: "Certo che la forza fisica è devastante". E' oggettivamente così! Se le femmine fossero in grado di usare le stesse forze maschili (al plurale) la violenza di genere non esisterebbe.
      Maschi e femmine non sono sovrapponibili, la natura ha dato loro compiti diversi e rappresentano una possibile perfezione. Ma al maschio questo non basta e il bisogno che sente di avere una femmina, e non una compagna, crea il disastro cui da sempre assistiamo.
      Grazie Ant, bella riflessione.

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  7. L'educazione è essenziale ma i genitori non la fanno e la scuola neppure, gli uomini cresciuti allo sbando non si rendono conto di essere semplicemente ANIMALI e lo restano per tutta la vita. Lo stato non ha interesse a controllarli e li lascia fare.
    Un caro saluto ed una carezza col petalo d'un fiore

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    1. Qui, in patria, non abbiamo ancora previsto l'educazione di genere (e all'affettività) necessarie per "stare al mondo". Lo stato, per come la penso, ha interesse solo per l'economia e a risparmiare il denaro che i cittadini versano per quelle attività che giustificherebbero il prelievo fiscale.
      Nei miei interventi di questi giorni, parlo sempre di maschi e non di uomini per distinguerli, per non fare di tutta l'erba un fascio. Non sarebbe giusto.
      Viva le donne e viva gli uomini. Liberi d'essere femmine e maschi, alla pari, nelle attività personali e private.
      Grazie Giorgio.

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  8. Giustissimo ciò che hai scritto. Purtroppo la strada è ancora lunga da fare e tutta in salita. Questo problema , sembra non avere soluzione, eppure bisogna continuare , a casa, a scuola, negli oratori, nelle istituzioni...non si può andare avanti così!!Ci deve essere libertà, fiducia, parità ma la vedo dura. Qui serve rieducare la società e ognuna deve cominciare, nel proprio piccolo, a non accettare soprusi, cattive parole, a farsi rispettare !!! Saluti cari.

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    1. No, non è affatto facile e se non scenderanno in campo la politica e gli uomini, i maschi continueranno a far quel che credono della vita delle donne.
      Un caro saluto domenicale, cara Mirtillo.

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.