"Era il 1835 e il colera, che aveva devastato l’Europa, cominciava a penetrare in Italia.
Gioachino Belli scrisse, nei mesi che vanno dall’Agosto del 1835 al dicembre 1836, ben 34 sonetti, che legati insieme formavano un poemetto, a cui diede il titolo di Er còllera mòribbus". (f.z.)
Comincia così il lavoro di Arpa Eolica (che è un gran bel posto) presentando, in occasione del Natale e forse istigato dalla pandemia, il poemetto di Gioacchino Belli "Er còllera mòribbus". La lettura è piacevole, istruttiva e ci accomuna a quel periodo in cui imperversava il colera.
QUI si può leggere la prefazione del poemetto e ottenere i rimandi per leggere tutti i 33 sonetti che Maria Luisa Ferrantelli e Francesco Zaffuto hanno tradotto e ci offrono in sola lettura.
Attendendo il 34°, ringrazio Francesco e Maria Luisa per il gran lavoro svolto. (Mi sarebbe piaciuto assistere al loro discutere, verso dopo verso..)
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