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15 feb 2020

Squilibri

Una piccola bimba siriana è morta di freddo (a quanti tocca la stessa sorte?), la notizia rimbalza da testata a testata e mi chiedo perchè, a cosa serva saperlo e chi incolpare.
Forse il destino?

Il destino di tante vittime di guerre infinite ha nomi come ingordigia, avidità insaziabile di potere e delirio d'onnipotenza... ma di qualsiasi guerra patiscano, le vittime rimangono tali, con l'inutile potenza dell'additare.

Di qualsiasi sopruso, crudeltà  e ingiustizia si macchino i carnefici vorrei rimanesse il disprezzo, l'onta e la pena eterna.




8 commenti:

  1. Per un bambino di cui ci arriva notizia, di moltissimi altri non sapremo mai niente. Mi scoccia essere ripetitivo, ma gran parte della responsabilità, diretta o indiretta che sia, è nostra. Per quanto riguarda l'Africa, ad esempio, è finito il colonialismo territoriale ma continua quello economico. Nelle piantagioni di cacao dell'Africa occidentale lavorano come schiavi bambini in età scolare, da mattina a sera, ogni giorno, per permettere a noi di avere il cacao per le nostre uova di Pasqua o i nostri cioccolatini. Nel Congo ci sono miniere di cobalto (il cobalto è un metallo che serve a costruire le batterie dei nostri cellulari) in cui lavorano bambini ridotti a schiavi. Sono miniere improvvisate (perlopiù buchi che vanno in profondità) che ogni tanto franano e seppelliscono vivi quei bambini. I grandi costruttori di cellulari (Apple, Samsung ecc.) si premurano di specificare sui rispettivi siti che loro non utilizzano cobalto frutto della schiavitù dei bambini, ma sono avvisi che lasciano il tempo che trovano e che, soprattutto, sono impossibili da verificare.
    Non so se serva a qualcosa pubblicare notizie come quella di un bambino che muore di freddo in un altro paese. Penso che provochi un attimo di sussulto di qualche coscienza e finita lì, purtroppo.

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    1. Viaggio totalmente nella tua linea di pensiero ed avendo avuto uno scout in famiglia ho saputo e fatto battaglie economiche contro chi sfruttava chiunque e in qualunque modo. Note marche sono state bandite e ancora oggi cerco di rimanere informata... anche se è tanto difficile perchè dietro un marchio ci sono variegate realtà... e non posso sapere se, acquistando una maglietta dall'etichetta innocente, sto favorendo un onesto produttore o uno spietato malfattore. Cerco tuttavia di essere attenta e faccio quel che posso anche se spesso mi rivolgono l'invito a "vivere leggera".
      Leggendo di quel povero bambino mi chiedo: perchè proprio di lui parlano tutti i giornali? E' forse più grave che un bambino muoia di freddo rispetto a quello che soccombe per fame o sotto le bombe? Sono domande senza risposta ma credo giusto porle.
      Grazie.

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  2. Che tristezza !! Una bambina è morta e di lei si è saputo ma quanti e quanti bambini sono morti nel silenzio e nell'indifferenza e di loro non si è mai saputo niente e non si è mai fatto niente per salvarli e dargli una vita nuova . Sono sempre i più deboli che pagano, in questo mondo ingiusto. Saluti cari.

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    1. Cara Mirtillo, vorrei che tutti parteggiassero, fosse pure come intenzione, per chi subisce e paga a caro prezzo i soprusi dei potenti. Lo possiamo fare tutti e se questo avvenisse potremmo (nei secoli?) essere la differenza.
      Ciao.

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  3. Come dice Andrea un attimo di sussulto di qualche coscienza e finita lì. Regna l'indifferenza.

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    1. La parola è seme, non sai quando fiorirà producendo un cambiamento ed è pensando a questo che penso occorra dirla. Vedo anch'io tanta indifferenza anche qui, nella mia città che dicono a misura d'uomo.
      Scherzando, dico d'essere un portatore di pensiero alternativo e... parlo. Con garbo però.. quello non deve mancare mai.
      Ciao.

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  4. Vero, esiste molta indifferenza ma non è arrendendosi ed accettandola che si risolve il problema ed ancor meno che la si sconfigge. Quindi continuare a denunciare casi come questo (anche se purtroppo per uno che porti alla luce, tanti altri restano nell'ombra) e continuare a denunciare gli orrori delle guerre. Sarà anche una lotta persa o quantomeno che non ci vedrà vincenti nel breve periodo, ma almeno l'avremo combattuta e non ci saremo nascosti dietro un manto di ipocrita rassegnazione figlia solo di un'assoluta arrendevolezza.

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.