E oggi? Quando dall'ieri si è deviato verso questo oggi colmo di idee insidiose?
Creare un clima solidale, in ogni società, significa dare appoggio anche a se stessi e ogni favore fatto è a favore della colletività di cui si fa parte.
Da tempo noto come il favore sia diventato un impegno che il beneficato deve ricambiare anche se non sa come e quando. Un favore diventa così un investimento per l'uno e un impegno per l'altro. M'impensierisce questo monetizzare il favore e credo dovrebbe essere chiamato solo scambio. Allora succede che a Natale si pareggino i conti, si acquista un pacchettino e ci si sdebita del ricevuto durante l'anno. Sigh!
Sdebitare... che verbo (in questo caso) avvilente.
Hai ragione Sari.
RispondiEliminaOggi è solo scambio di favori, non è più piacere, dono, armonia sociale.
La famiglia di mia madre, un tempo, era tra le prime ad avere la tv. Lei racconta sempre dell'ospitalità che la sua famiglia offriva a tutto il vicinato. Venivano per guardare tutti insieme i programmi, come il famoso Festival di Sanremooppure una partita di calcio. Era una grande festa e la riconoscenza, seppur c'era, erano i sorrisi, i saluti sinceri, gli scambi di ricette ed idee. Ora dov'è tutto ciò? Tra inquilini neanche un saluto. Terribile società che se ci penso mi fa soffrire non poco. Ciao Sari, grazie dell'ospitalità. Bell'argomento! Ciao.
Anche per chi ha occasione di fare un favore è imbarazzante ricevere un dono per quel poco che sapeva o poteva fare. Insomma, la cosa è complicata ma non scoraggiante. E' una bella famiglia la tua e ne sarai un loro prolungamento. ù
EliminaBuon Natale!
Sì, hai ragione, anche a me non piace questo modo di fare e di pensare. Un favore dovrebbe essere fatto con piacere, senza aspettarsi nulla in cambio , se non la consapevolezza di aver fatto qualche cosa di buono per il prossimo. Saluti e auguri.
RispondiEliminaTi ringrazio per quel che scrivi e dentro un abbraccio ti auguro un bel Natale.
EliminaCiao.
La solidarietà era un fatto naturale, è verissimo, ma lo era ai tempi dei nostri nonni, quando la società era povera (povera davvero) e questa povertà creava le condizioni di un aiuto e un sostegno reciproco totalmente disinteressato. Oggi viviamo nella società dell'opulenza e del benessere, e quando si ha tutto (fin troppo) e si sta bene sopravanza l'individualismo, non si sente più la necessità di farsi carico delle persone. Forse è vero che, come si dice, si stava meglio quando si stava peggio.
RispondiEliminaCiao.
La società era povera ma erano tutti più o meno nelle stesse condizioni e non se ne pativa troppo. Oggi abbiamo mille bisogni indotti e ci sentiamo poveri per il tanto che abbiamo.
EliminaCiao Andrea, Buon Natale (Questo augurio tramutalo nel bene che desideri).
Una triste verità,Sari,quella che riproponi.Sono anch'io della generazione che se si poteva si dava una mano,perchè serviva e non perchè ci si attendasse qualcosa in cambio..Un favore fatto,ma anche ricevuto oggi diventa spesso un problema.come ricambiare?E' tanto o è poco? Perchè tutto si traduce in quanto..Che il Natale sia ricco di doni speciali,come tu desideri per te ed i tuoi cari.
RispondiEliminaSai Chicchina, mi sono chiesta se chi riceve un favore intenda sdebitarsi per potersi sentire a posto... come se la riconoscenza fosse un peso. Mah!
EliminaChe bell'augurio mi hai scritto... grazie, lo terrò con me.
A te auguro tutto quel che ti è necessario per essere serena.
Buon Natale!
C'è anche gente, ce n'è ancora anche se minoranza, che dà senza pensare di ricevere niente in cambio, se non la propria soddisfazione di aver dato. Sto pensando ai volontari in mezzo ai poveri. Specialmente in questo periodo di feste.
RispondiEliminaEvviva quella minoranza di cui fanno parte anche i miei figli. Sì, per chi è abituato a fare, quel che fanno pare addirittura poco.
EliminaGrazie Alberto, buon Natale.
Considerazione amara e profonda la tua che purtroppo fotografa perfettamente il mondo d'oggi. Ti auguro un felice Natale dal profondo del cuore
RispondiEliminaAnche a te, Daniele, auguro tanto bene e un mondo in lenta ma possibile evoluzione verso il bene.
EliminaBuon Natale.
Come darti torto, il do ut des mortifica l'atto del dare e del ricevere ed è un modus vivendi più antico di quel che può sembrare (da anni ho in bozza un post che tratta questo argomento, ma le implicazioni sono tante e il dargli ordine richiede parecchio tempo).
RispondiEliminaBuon Natale Sari, lieto 2020 e che possa giungerti il mio più sentito abbraccio!
Grazie Sciarada. Grata per il bel calendario dell'anima che mi ha fatto scoprire interessanti realtà, ti auguro un lungo anno costruttore di gioia e serenità.
EliminaBuon Natale a te e chi ti è caro.
Il benessere materiale di oggi diminuisce il desiderio e contribuisce a rendere artificiali i rapporti, se mi dai ricambio, se non mi dai guardo altrove, per fortuna ci sono le eccezioni.
RispondiEliminaBuon Natale e felice anno nuovo!!!!
Cercando di guardare le eccezioni per imitarle, ti auguro un bellissimo Natale... una gioia da conservare e proteggere.
EliminaBun Natale e Buon Anno, Elettra.
Cara Sari ,la tua e'
RispondiEliminauna triste ma veritiera riflessione sulla odierna mancanza di solidarietà su cui riflettere.
Tanti cari auguri di buon Natale.
fulvio
Se non seguiremo la logica corrente, il mondo pian piano cambierà. Lo credo fermamente. Buon Natale Fulvio, tanti tanti auguri.
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