Ogni anno Novembre inizia con una festa che è anche un'esortazione. Ognissanti è infatti la festa di tutti coloro che sono vissuti in santità ma anche di chi è potenzialmente su quella via.
Penso che il tempo per divenire santi, per noi, sia adesso, senza rimandi e con sguardo sereno su noi, sui fatti, sulla giustizia e sulle persone. E' tempo di progetti.
Ma che vuol dire essere santi? Non certo essere perfetti e la parola deriva da una parola ebraica che significa separato. La persona santa è quella che decide di separarsi da un comportamento comunemente accettato ma non legittimo, dall'andazzo di un mondo che ci vuole aggressivi, troppo disinvolti e incuranti del prossimo.
La santità ci invita quindi a desiderare di essere incontaminati dalle brutture e dalle ingiustizie del mondo.
Buona Festa.
È molto, troppo difficile la santità ma dobbiamo provarci e desiderarla più che mai. Bella la tua ricostruzione del suo significato, abbraccio Sari.
RispondiEliminaLa santità è difficile come lo sono la coerenza, la costanza e altre "virtù". I santi a cui pensiamo non sono stati perfetti come ci hanno abituati a credere... san Paolo, ad esempio, aveva un brutto carattere e non andava d'accordo con nessuno. S. Agostino diceva: "voglio seguire il bene ma finisco per compiere il male che non voglio" a indicare la difficoltà d'essere coerenti persino con se stessi.
EliminaOgni santo lo è stato a modo suo... santo per come ha saputo/voluto tenere da conto il messaggio evangelico. Essere santi, secondo me, è cercare di esserlo a dispetto delle nostre fragilità umane. Essere sulla via del bene non credo voglia dire avere raggiunto la perfezione ma mantenerne viva la percezione.
Ciao Pia.
Anch'io credo che sia troppo difficile essere santi, però possiamo provare a trarre esempio dai santi per cercare di migliorarci, ogni giorno. Saluti cari.
RispondiEliminaE' difficile seguire l'esempio del santi canonici ma io ne vedo fra le persone comuni. Santa, per me, è la signora che cura il marito senza lamentarsi, nonostante gli sgarbi e le rampogne. Lo era anche la mia amica/sorella Anna che, con fermezza e mano ferma, ha operato per il bene di chi le era passato accanto, di chi l'aveva cercata. Lo è stata la persona, vicina di letto di mio padre morente, che lo ha ascoltato con amore nell'ultima notte.
EliminaSanto, per come la penso, è colui che orienta la propria vita secondo l'unica indicazione che ci ha lasciato Gesù: "amatevi gli uni gli altri".
Il santo è imperfetto ma segue un progetto perfetto.
Anche noi possiamo essere santi, magari solo per un momento o un periodo, ma ogni tanto ci capita di essere amorevoli o puri di cuore e diamo altri nomi a quel che ci è successo.
Ciao Mirtillo.