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Mi piacciono le storie, quelle raccontate da persone comuni che di comune hanno ben poco... anzi, le definirei straordinarie senza timore di smentita.
Questa che riguarda Elettra e Iguana l'ho appena letta QUI su Vita, il ricco magazine del sociale e racconta di come una volontaria e un "disperso" si siano incontrati cambiandosi reciprocamente la vita. Lei si prestava alla mensa dei poveri, lui era povero e un giorno lei gli ha chiesto che mestiere facessi prima di...
Lui ha detto che era fabbro ed allora lei gli ha portato vecchie forchette e cucchiai che lui ha trasformato in monili... ed erano così belli e sono piaciuti così tanto che è stato facile pensare di mettersi in società e venderli.
Così lei ha cambiato la vita a lui... e lui ha cambiato quella di lei che ha scritto un libro su Iguana e sta aspettando un editore volonteroso per la pubblicazione.
Dice Elettra: "La gente dovrebbe spendere un po’ più tempo per aiutare gli altri, gli sconosciuti, gli esclusi. Il più delle volte giudichiamo le persone senza nemmeno conoscerle. Io dico sempre a tutti che auguro anche a loro di trovare un giorno un “Uomo delle forchette” che gli cambi la vita".
Proprio pochi giorni fa, ho incontrato uno dei miei "inserimenti scolastici difficili" che mi ha stritolato in un abbraccio e raccontato in due parole la sua vita. Ora è una bella signora, sicura di sè e mi ha ringraziata dicendo che l'avere incontrato il mio piccolo gruppo di volontariato le ha aperto la mente. Ho pensato, dopo averla salutata, che anche lei l'ha aperta a me, cambiandomi, e la prossima volta glielo dirò.
Ogni incontro fra persone vere porta sempre frutto... e quando ce ne rendiamo conto siamo un poco più felici.
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Aggiungo oggi, 27 settembre, il commento di Emanuela.
Ecco. La meraviglia della scoperta.
E parte sempre tutto dalla curiosità dell'altro....quella curiosità che ci mette voglia di ascoltare, di sapere, di comprendere. e che spesso, se non siamo chiusi, ottusi, impauriti, ci può cambiare la vita o, se non ci cambia la vit. ci cambia dentro".
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSento spesso dire che sono gli incontri inaspettati a cambiarci la vita, e questo bellissimo racconto ne è la prova vivente! Come sempre si dice che un libro non si giudica mai dalla copertina, e penso che questa storia sia il capostipite di una grande riflessione che dovrebbe interessare molte persone! Mi ha colpito molto e mi ha intenerito il cuore! Grazie di averlo condiviso buona serata
RispondiEliminaConosco diverse storie belle, che riguardano le persone comuni ma finiscono per colpirci solo quelle brutte che ci intossicano i pensieri.
EliminaGrazie a te, ciao Stefania.
Bellissimo post. Grazie mia cara SaRina. Un abbraccio. La tua Fatina.
RispondiEliminaGrazie a te, Fatina. Uniremo i nostri pensieri mercoledì, vero? Saremo a Pavia, insieme...
EliminaUn abbraccione.
ecco. La meraviglia della scoperta.
RispondiEliminaE parte sempre tutto dalla curiosità dell'altro....quella curiosità che ci mette voglia di ascoltare, di sapere, di comprendere. e che spesso, se non siamo chiusi, ottusi, impauriti, ci può cambiare la vita o, se non ci cambia la vit. ci cambia dentro.
un abbraccio
Emanuela
Ti aggiungo sotto il mio post... brava.
EliminaUn abbraccio a te.
Che meraviglia il racconto del fabbro, quanti insegnamenti e quanto sono vere le parole di Emanuela!
RispondiEliminaIl rischio è davvero quello di diventare chiusi al mondo, alle relazioni, all'amore (i telefonini sempre in mano...) ed essere sempre arrabbiati - direi quasi rabbiosi - tristi e delusi di tutto...
A proposito ho rispolverato la mia iscrizione a Vita... grazie!
Grazie a te, Fausta carissima, mi rincuora leggere le cose che scrivi e quelle che posti e che spesso copio.
EliminaCiao con abbraccio.