Ivano Fossati
"Cara democrazia"
anno 2006
Con santa pazienza
Ho dovuto aspettare
Con quanta buona fede
Sono stato ad ascoltare
Cara, cara democrazia
Sono stato al tuo gioco
Anche quando il gioco
Si era fatto pesante
Cosi mi sento tradito
O sono stato ingannato
Mi sento come partito
E non ancora approdato
Sento un vuoto
Sento un vuoto al mio fianco
E nessuna certezza
Messa nero su bianco
Con benedetta arroganza
Sono stato avvilito
Con quanta leggerezza
Sono stato alleggerito
Cara
Cara democrazia
Cara gemma imperfetta
Equazione sbagliata
Non scritta e mai corretta
Devotissimi della chiesa
Fedelissimi del pallone
Nullapensanti
Della televisione
Siamo i ragazzi del coro
Le casalinghe sempre d'accordo
E la classe operaia
Nemmeno me la ricordo
Democrazie pubblicitarie
Democrazie allo stadio
Democrazie quotate in borsa
Fantademocrazie
Libertà autoritarie
Libertà ugualitarie
Democrazie del lavoro
Democrazie del ricordo e della dignità
Ahi che pessime orchestre
Che brutta musica che sento
Qui si secca il fiore e il frutto
Del nostro tempo
Sono giorni duri
Sono giorni bugiardi
Cara democrazia
Ritorna a casa che non é tardi
Non sai con quanta pazienza
Ho dovuto aspettare
Non sai con quanta buona fede
Sono stato ad ascoltare
Sono giorni duri
Sono giorni bugiardi
Cara democrazia
Ritorna a casa
Che non è tardi.
.
...che brutta musica che sento, Sono giorni duri, sono giorni bugiardi.
RispondiEliminaE' che di nuovo qua c'è il diluvio. Cielo grigio, di un grigio uniforme e angosciante. Tuoni e pioggia, a spiare dai vetri della finestra del bagno se , magari, c'è un pochino di tregua. Che non c'è. Credi, mi fa male il cuore.
GRAZIE per Ivano Fossati. Ma sai cosa mi sto canticchiando in testa, con questo assurdo rumore di sottofondo? FABRIZIO. Il nostro Fabrizio. " Dolcenera". Alluvione del 1970- avevo 12 anni e la ricordo benissimo.
E' che qui Dolcenera non passa mai. Emanuela
Sai qual'è stata una delle mie delusioni adolescenziali? Sapere che niente è definitivo, conquistato una volta per tutte.... ma quel benessere che i nostri padri hanno conquistato è durato veramente poco. Ma se niente è per sempre, allora anche questo grigio dovrà sparire.
EliminaHo letto tanto di Genova in questo periodo (inchiodata a casa da un attacco di cervicale) e capisco il tuo sgomento. Spero che questo inverno sarà clemente con la tua terra zuppa.
Ti abbraccio, ciao Emanuela.
Quanta mortificazione leggo in queste parole.
RispondiEliminaGli artisti arrivano sempre prima di ogni altro a capire le cose della vita. Anche a questo servono.. o servirebbero, se riuscissimo a capire i segnali e porvi rimedio.
EliminaCiao Carla.
Quanta tristezza, quanta profonda delusione in queste parole.
RispondiEliminaLa tristezza è anche la nostra, quella di oggi, in un momento in cui non si può più far finta che tutto vada bene.
EliminaCiao Ambra.
Un "grido di dolore" .Speranze divenute delusioni cocenti.
RispondiEliminaSì, un grido di dolore che non deve farci perdere la forza di cercare di cambiare questo stato di cose.
EliminaCiao Costantino.
Non c'è più
RispondiEliminac'abbiamo sputato l'anima per averla
e anche chi è stato prima di noi c'ha anche dato la vita
ma adesso non c'è più
per riaverla i vorrebbero le ghigliottine in piazza
ma allora non sarebbe più lei.
Abbiamo lottato ma non vigilato abbastanza, non abbiamo tenuto d'occhio i politici e ci siamo fidati delle parole che credevamo d'onore, un onore che hanno perso.
EliminaSì, non sarebbe più lei se conquistata così come dici. Però la tentazione di invocarla, quella ghigliottina, è forte.
Ciao Nucci