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Schopenhauer
da "Parerga e paralipomena"
« Alcuni porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò nuovamente a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali. finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
Così il bisogno di società, che scaturisce dal vuoto e dalla monotonia della propria interiorità, spinge gli uomini l'uno verso l'altro; le loro molteplici repellenti qualità e i loro difetti insopportabili, però, li respingono di nuovo l'uno lontano dall'altro. La distanza media, che essi riescono finalmente a trovare e grazie alla quale è possibile una coesistenza, si trova nella cortesia e nelle buone maniere.
A colui che non mantiene quella distanza, si dice in Inghilterra: keep your distance! − Con essa il bisogno del calore reciproco è soddisfatto in modo incompleto, in compenso però non si soffre delle spine altrui. − Colui, però, che possiede molto calore interno preferisce rinunciare alla società, per non dare né ricevere sensazioni sgradevoli. »
Ahi! Mi dolgo per le spine doppiamente inflitte "da e verso" ma non posso rinunciare al calore che mi tiene viva.
Si adatta perfettamente all'attuale momento politico: se il dolore delle spine reciproche avrà il sopravvento sul calore indispensabile per sopravvivere, è inutile andare avanti.
RispondiEliminaSe si riuscirà a trovare una distanza minima, calorifica e senza punture, qualcosa di buono si potrà fare.
Diversamente sarà il caldo delle urne a dire chi deve sopravvivere e chi deve perire.
Ciao, buon we.
Gattonero: "Se si riuscirà a trovare una distanza minima, calorifica e senza punture"
EliminaSe poi riuscissimo a sopportare anche un piccolo dolore, in favore della necessaria sopravvivenza, allora si potrebbe stare bene invece di sopportare il gelido dolore.
Speriamo in bene.
Ciao, felice fine settimana anche a te.
Ho imparato presto a tagliare le mie spine
RispondiEliminaper riuscire a godere di un po' di calore
adesso ho smesso di tagliarle,
sarà che ho scoperto la giusta distanza
o forse è che chi mi sta vicino
ha imparato a sopportare le punture.
Non so perchè ma così sto bene
Chi ti sta vicino avrà imparato, come te, a inserire le spine fra gli aculei dell'altro, così da stare vicini senza pungersi troppo. Non è cosa facile.
EliminaBuonanotte Massimo.
Pensa a De Gregorio, Sari. Lui non ha le spine. :)))
RispondiEliminaLe ha ricoperte di banconote?
EliminaCiao Giba! ;)
Macché, porco è porco, ma non "spino".
EliminaSperiamo in bene, Giba... speriamo...
EliminaCiao.
Io ho le mie.."spine"..
RispondiEliminadomani giornata pesante...mi aspetta il pre-ricovero!!!
Notte..Sari
Stavo giusto pensando a questo, Paolo. Ti penserò, fammi sapere appena puoi.
EliminaAndrà tutto bene, coraggio. Buonanotte.
Sari
si tratta sempre di trovare un equilibrio. le spine hanno il pregio di aiutare a trovarlo in maniera semplice :) ciao
RispondiEliminaSemplice, efficace ma non indolore... ammesso che esista qualcosa di indolore.
EliminaEccezionale considerazione, Ant.
Buona giornata. :)))