La chiamano riorganizzazione e si afferma quanto questo sia necessario per ottimizzare, risparmiare, e quanto questo sia portatore di benefici per tutti.
Ma in questi tempi di frequenti novità che hanno portato, a mio avviso, solo scompiglio, la chiusura del Centro Malattie Rare di Bologna non fa parte di una riorganizzazione ma di altro. A nulla sono valse le manifestazioni dei malati e dei loro parenti che protestavano contro la chiusura del Centro, a nulla le rassicurazioni, le promesse... l'assessore ha deciso che si fa e sta procedendo speditamente.
Ho una malattia rara e il mio medico di riferimento, direttore del Centro, ha dovuto cambiare sede. Non è andato in pensione, come ci era stato detto, ma per continuare a lavorare ha dovuto cambiare città, Asl (quanto m'irrita quella A di Azienda che tanti danni ha prodotto) e per me questa è quasi irraggiungibile.
Le ultime visite che ho effettuato presso il Centro, sono state uno schiaffo, un'offesa a quello che è reputato un luminare nel settore che gli sta a cuore... lasciato senza segreteria, senza altro personale, solo nell'intero reparto che è ancora pieno di cartelloni colorati e disegni fatti a mano da un'artista, macchie sul muro che spandono un senso di benessere a chi deve affrontare qualche malanno che le altre persone non hanno e spesso non capiscono. Non siamo soli, dicono quei disegni e fanno intendere che qualcuno ha a cuore quel che il medico generico non conosce e non sa come affrontare: i medici ricercatori.
I pazienti che hanno disdetto le "novità", dicono siano solo il 20% ma credo rappresentino coloro che sono provvisti di mezzi e/o persone perchè tutti avremmo voluto restare con il Centro che garantiva non solo cura ma anche ricerca. Trattando malattie rare, la ricerca è indispensabile e i medici che ne fanno parte hanno contatti mondiali e sanno condividere metodi di cura e sollievo. Incontrando disturbi nuovi, sanno con chi confrontarsi, con chi condividerli proficuamente ed è anche questo aspetto del Centro che verrà a mancare e garantiva sicurezza e benessere.
Il medico che mi è stato assegnato è una deliziosa ragazza appena laureata e sono certa sarà un ottimo medico, in futuro, ma ora?
Ora si riparte da capo. Il medico ascolterà, tradurrà, proverà, riproverà...
Il nuovo avanza!
Qui
non facile prendere decisioni in certi settori.
RispondiEliminasicuramente ci sono molti sprechi di risorse e disfunzionalità.
purtroppo certi conti non tornano e si pagano scelte sbagliate.
lieto giorno
Il tuo commento risponde a una ferma logica ma il problema è solo, a mio avviso, solo politico. Il Centro è una Onlus, fondato e sostenuto da privati. Portato avanti da sostenitori che spesso sono i malati stessi. La mia città è progredita grazie a un volontariato vasto, fedele, costante di cui gli amministratori si sono fatti vanto ma che desiderano incredibilmente (si fa per dire) smantellare. Quando verrà a mancare... beh, non oso neppure pensarci.
EliminaBuongiorno a te Ant.
le scelte son tutte politiche. ovvero riguardano il "governo".
Eliminaanche le onlus non avranno risorse umane ed economiche infinite.
occorre sempre gestirle.
lieto giorno
La politica è l'arte delle scelte, certamente, ma occorre guardare i fini per cui si lavora. Il bene deve essere quello dei fruitori di un servizio... e quando invece si prendono decisioni che inglobano gli sforzi (denaro e lavoro) dei cittadini senza che il successivo passaggio generi benessere allora si scende in piazza. Dopo incontri, rassicurazioni e promesse ecco che cala dall'alto il provvedimento che ci lascia sbigottiti. Vedi come poi è normale che, parlando di politica, si pensa subito ad altro rispetto all'arte delle scelte.
EliminaBuongiorno a te.
buon giorno
EliminaContinuano a togliere risorse in maniera scellerata in settori nevralgici. Non sono ottimista sul futuro.
RispondiEliminaSono le mani sulla città. Neppure io, Franco, neppure io.
EliminaBuona domenica
Mi spiace tanto della chiusura del Centro delle malattie rare. Non conosco per niente i giochi politici e me ne vergogno, posso solo tristemente immaginare gli scarsi interessi economici delle case produttrici di farmaci. Un abbraccio..
RispondiEliminaTi ringrazio per la condivisione, cara Lili. Vedremo che succederà.
EliminaCiao, buona giornata
Che tristezza la chiusura del Centro...e poi Bologna non è neanche una città piccola! Mi dispiace davvero che le manifestazioni dei malati e familiari non siano servite, si è guardato al "risparmio" e ce ne stiamo accorgendo anche in altri ambiti dove tagliano risorse a più non posso non certo ottimizzando, ma lasciando delle voragini. Come hai ben descritto, un centro di questo genere è un riferimento per tutti, dai malati ai ricercatori anche mondiali, queste sono realtà che andrebbero salvaguardate e invece... Un abbraccio, Sari!
RispondiEliminaHai ben centrato i sentimenti che animano tutto il Centro delle cui novità sappiamo ancora poco. Grazie Ninfa.
EliminaCiao.