Seconda parte
Dopo la pausa di quiete, senza motivo, tutto cambia, Lei apre gli occhi e la luce che vi si scorge assicura chi la guarda che Lei è tornata.
La Lei ridestata respira a fondo e fa il gesto di rialzarsi ma poi ci ripensa e si abbandona allo schienale della poltrona, immobile, quasi che un solo gesto possa risvegliare l'Altra. Quell'Altra di cui sa. Una nemica che la chiude in un bosco buio e le impedisce di volare, di produrre sogni capaci e conduce a terra tutto ciò che vive solo in cielo. La conosce ma decide di sfidarla, di non darle spazio... non ora, proprio ora che è tornata senza sapere quanto resterà.
Lucida e padrona, gira lo sguardo intorno, poi s'alza, cammina e riprende possesso di quel che è suo. Accarezza soprammobili, sposta cornici di fotografie che ritraggono persone a cui sa dare nome e si ferma accanto alla libreria colma e ordinata che ama tanto. Sfila un libro dallo scaffale e lo apre a caso su una pagina che presenta righe sottolineate. Lo richiude e sosta con la mano aperta sulla copertina, in segno di possesso. La sottolineatura è la sua d'adolescente, quando mente e cuore erano potenti e governabili.
Un fiotto di felicità l'invade, ora sa che l'Altra si impossesserà solo di una parte di lei perché il resto, quello che conta, è dentro una cassaforte di cui solo lei conosce la combinazione. Anche i ricordi sono chiusi lì, disponibili e suoi, suoi per sempre e inattaccabili.
Per un attimo prova l'urgenza del fare di chi sa che di tempo ce n'è poco ma poi si rilassa... userà altrimenti quello spazio, poco o tanto che sia . Le piace scrivere e l'ha fatto tanto bene da essere pubblicata da un grande editore. Cerca fra gli scaffali e trova il ripiano che mostra copertine dai colori pastello che recano stampato il suo nome... li sfila per accarezzarli tutti. Uno ad uno.
- Quel male che corrode mente e ricordi - pensa - mi sta offrendo tregua, non so quanta o se per sempre ma ora sono qui, ancora qui, non risanata ma rinata e godrò d'ogni attimo che strapperò all'Altra.
- Signora, l'accompagno a letto? - dice Agostina alle sue spalle.
- No cara, sono meravigliosamente desta e intendo rimanerlo a lungo. Grazie, vai pure a dormire.
Agostina sbalordisce ed è felice dell'insperato ritorno, accosta piano la porta e corre al telefono.
Lei accende la lampada accanto al divano, sceglie un libro e un altro e un altro ancora, siede, accavalla le gambe e sospira lieta su pagine già lette e da rileggere.
Adesso che nel suo cielo feriale si è aperto uno squarcio non può dormire, adesso è tempo di godere di sè, del suo cuore, della mente e di assaporarne i frutti.
Si alza e siede al tavolo da lavoro.
Forse domattina non ricorderò questi momenti, pensa, ma non sprecherò questa felicità d'oggi che sarà a difesa di qualsiasi domani.
- Agostina - dice con voce ferma - per favore può portarmi la mia lettera 22?
Fine
Sari, ieri.
Ciao Sari, "purtroppo" sono in vacanza ed ho pochissimo tempo libero. Ma se riesco a smettere e torno a casa poi leggo tutto con calma. Per l'intanto ti lascio un salutissimo
RispondiElimina😀
Divertenti contraddizioni mi hanno suscitato un sorriso. Grazie Alberto.
EliminaUn salutissimissimo e buone vacanze.
Con tanta delicatezza hai affrontato un tema importantissimo, vedendo il problema nei panni di chi vive questa malattia. Spesso lo si vede mettendosi solo nei panni dei parenti che subiscono il dolore enorme di veder scomparire la memoria dei loro cari. Mi è piaciuto tanto questo racconto, mi ha emozionato. Il momentaneo risveglio della donna che non vuole rinunciare a se stessa. Brava Sari.
RispondiEliminaIl problema delle demenze senili è vasto e non si è ancora preparati a comprenderle e accudirle. Non ho vissuto questa esperienza con i miei parenti anziani ma conosco una persona malata e quando le faccio visita non so quale parte di lei mi offrirà. Voglio bene a lei e a tutte le sue zone.
EliminaGrazie cara Caterina.
La vita chiama fortunatamente ed esserne consapevoli per poterla vivere comunque, appare come un dono. Ed il tuo personaggio ce ne rende partecipe. Bravissima!
RispondiEliminabuon compleanno, lili.
Eliminacome stai?
lieto giorno
La vita chiama e la nostra virtù sta nel darle risposta positiva.
RispondiEliminaGrazie Lili.
I due Anonimi dei primi commenti sono i miei. Loggarmi con i miei dati non basta più al sistema che mi riconosce solo se accedo con l'account Google che insiste per avere altri dati... mi sa che fra poco mi costringeranno a inserirli ma non demorderò.
RispondiEliminaRispondiElimina
a me chiede il solito indirizzo mail. e password ovviamente.
Eliminatutto bene o quasi?
lieto giorno
Pensa che io ho ancora una Lettera 22!! Hai descritto con molta delicatezza e sensibilità questa figura di donna, che nonostante tutto, non vuole arrendersi, non vuole rinunciare a se stessa, a quella che era. Bravissima Sari, il tuo racconto è molto toccante e mi hai commossa. Sai , anch'io ho paura di finire così, vedo gli anni passare, sono già in pensione e il mio futuro è un punto interrogativo ! Ciao
RispondiEliminaLa vita stessa è un punto interrogativo ma possiamo riempirla di punti esclamativi e tu ne hai tanti da spendere per via dei tuoi molteplici interessi e la cura che sai mettere in ciò che fai.
EliminaOsservo una parente acquisita, i suoi svarioni e dico un sonoro e deciso NO alla mia paura di diventare come lei. Spaventa la paura: se ne andrà.
Io garantisco per te: sarai sana fino ai 150 anni. Poi si vedrà.
Che gran bel rumore produceva la Lettera22 !!! Si troveranno ancora in commercio i nastri di ricambio?
Un abbraccio.
Ritornare in sé dà forza e felicità. Mi chiedo se in questi momenti si ha coscienza che tutto può di nuovo sfuggirti.
RispondiEliminaBrava Sari, nella tua storia ho incontrato una donna capace di difendere la felicità nonostante tutto.
RispondiEliminaPenso che la nostra realizzazione consista nello spremere da ciò che si ha tutto il possibile.
EliminaGrazie Ester
Il 18 giu 2022, 16:40 Alberto scrive:
RispondiElimina"Ritornare in sé dà forza e felicità. Mi chiedo se in questi momenti si ha coscienza che tutto può di nuovo sfuggirti".
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Non è così per tutte le demenze ma credo che, in alcuni casi, la coscienza ci sia ma senza disperazione. La persona che sto osservando, talvolta si rende conto della sua mancanza ma riesce in qualche modo a destreggiarsi per rimanere ancorata al contesto del momento. Non so quanto durerà la fase della malattia ma noi che la stiamo osservando con ammirazione per questa sua nuova abilità speriamo lo faccia per sempre.
Grazie Alberto.
Molto delicato il racconto.
RispondiEliminaComplimenti
Grazie Alberto.
EliminaBuona domenica e bentornato.
fra ieri e oggi è sempre vita. a volte sotto forma di pausa o di racconto.
RispondiEliminasi può scegliere. brava.
lieto giorno
E' sempre vita, come dici, ma cambia la percezione e, secondo me, questo non è cosa da poco.
EliminaBuongiorno a te Ant.
cose da poco di cui esser lieti.
Eliminaciao
Credo tu abbia ragione... la persona a cui mi sono ispirata raccontando non è mai stata così spensierata e fisicamente in forma come ora. Come se l'essere alleggerita di una parte della mente l'abbia avvantaggiata.
EliminaCiao.
buon giorno e ciao
Eliminapurtroppo c'è chi è alleggerito per difetto.
Eliminalieto giorno
Un bel racconto, bello da leggere e che fa pensare e meditare.
RispondiEliminaGrazie davvero scrittore Costantino.
EliminaBuona giornata.
Grazie Sari, un caro saluto.
RispondiEliminaGrazie Mirtillo carissima. Blogger fa ancora capricci e mette nello spam i suoi amici.
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