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1 dic 2021

Schwa (ancora)

 

Recentemente ho modificato il mio pensiero  sulla vocale schwa che, nelle intenzioni, m'era parsa giusta a stabilire la parità di genere abolendo il maschile inclusivo. 

Elena Loewenthal, scrittrice, traduttrice  e promotrice di un corso di cultura ebraica, ne parla nella bella trasmissione "Quante storie"  affermando di essere contraria all'uso perchè equivoco. Dice infatti d'esserlo, e lei è  ben ferrata nella materia,   perchè  la ə è una vocale maschile. Quindi falsamente  inclusiva. 

In queste occasioni mi rendo conto di quanto sia importante la cultura, se non la nostra, personale,  quella di chi sa e dice. Rimangio quindi il mio entusiasmo per la vocale ebraica perchè è insensato sostituire il   chiaro maschile con uno chiaramente non neutro. 

L'idea che ci sia bisogno di inclusività nel linguaggio burocratico è pensata ridicola da molti (ne ho letto parecchio nel web) ma se si pensa che tutto ciò che viene nominato ha un peso   allora credo ci sia bisogno di qualcosa di meglio di una vocale ebraica maschile per stabilire una parità che oggi è solo sognata. 

C'è chi scrive che assumendo l'identità neutra si corra  il rischio di cancellarle tutte, perdendo il valore della differenza che queste hanno in sè...  e su questo occorre riflettere.  

Altri scrivono sia meglio dare valore alle donne includendole nei testi (fino ad ora prettamente maschilisti) per formare culturalmente i nostri giovani... e trovo questo giustissimo.   

Ogni categoria che rivendica diritti generalmente ne ha ben pochi ed allora occorre rimediare e comincerei con gli stipendi che, a  parità di mansione,  vedono la donna penalizzata di un  15/30% in meno rispetto al collega. Eppure le leggi ci sono. 

Ogni discriminazione è odiosa ma quella di genere crea drammi  documentati e feriali. 

Oltre quanto detto e senza stabilire torti o ragioni, mi chiedo...  questi tentativi di stabilire una parità fra generi, pur pensandoli sacrosanti, cosa  producono nell'intimo maschile?  Svilimento, perdita, insensatezza? 





2 commenti:

  1. Io sapevo che lo schwa veniva utilizzato anche dalla comunità non binaria che non si identifica nè nel genere maschile e nè in quello femminile.Non sapevo che in realtà fosse una vocale maschile. Nel tuo blog si imparano tante cose e di questo ti rimgrazio. Comunque personalmente credo che per la parità di genere si ha bisogno di leggi, fin tanto che le istituzioni saranno assenti, il problema continuerà ad esistere. Buona serata.

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    1. Anch'io apprendo da te. Quando ci sono stima e rispetto, non esistono maestri o scolari... tutto avviene in modo armonico, all'insaputa gli uni degli altri e questo è molto utile e piacevole.
      Sono d'accordo con la tua conclusione e sono impegnata a seguire tutta la faccenda.
      Grazie. Buon pomeriggio.

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.