Ama il prossimo tuo come te stesso, recita il vangelo ma credo che, senza spingersi a quel te stesso che è come chiedere miracoli al cielo, quell'invito ad amare sia fattibile... e se poi invece di amare (verbo mooolto impegnativo) a quel prossimo si prestasse solo attenzione, questo potrebbe cambiare la società rendendola vivibile... se non gioiosa.
Era tempo di serrata causa covid e all'esterno dei palazzi non c'era vita, come se la città fosse piombata sotto l'ombrello di un cattivo incantesimo. Il giardino condominiale era pieno di nuovi canti e squittii... uccelli grandi e piccoli, scoiattoli, lepri e, dicono, un daino... pronti a sostituirsi a noi assenti. Di umani manco l'ombra tanto che, vedendone uno, e avessi avuto ancora i miei stupendi figlioli bambini, avrebbero urlato guardandolo dai vetri: mamma corri, vieni a vedere, c'è un umano in giardino.
Furono loro, i miei vicini di numero civico, a presentarsi per primi in giardino, avviati alla ciclabile per andare a correre come erano soliti fare "prima". Quei "loro" sono una coppia formidabile... lei, un saluto cordiale per tutti, lui sempre attivo, passa fischiettando sotto il porticato e se incontra qualcuno si ferma per le classiche due chiacchiere da pensionati. Insieme compiono piccoli gesti di cura per i vicini che paiono costare poco ma sanno spandere semi di quel buono che rigenera e vorremmo anche per noi. Ecco, quei due sanno costruire e mettono in atto, da laici, il comandamento del vangelo... e lo fanno con naturalezza. Lunga vita a quei coniugi che giudico meravigliosi e, spero, contagiosi.
Dai, da oggi provo ad imitarli anch'io.
Bellissimo. Ho sempre pensato che a spargere semini all'intorno qualcosa di buono può sempre nascere.
RispondiEliminaNon servono grandi gesti eclatanti, vanno bene quelli piccoli, ma quotidiani
Sono d'accordo: solo chi semina può sperare di raccogliere e il largo gesto già ricompensa il seminatore.
EliminaCiao Alberto.
Ci si aspetta spesso gesti importanti dagli altri, eppure la bellezza è nella semplicità dei piccoli gesti di attenzione, in quella delicata gentilezza o accortezza nei confronti del prossimo. Mi emoziono sempre quando leggo di persone che sanno ancora rivolgere questi gesti alle persone che le circondano, che siano amici, vicini o semplice conoscenti. La cosa più bella che traspare è la fiducia che dell’umanità. L’amore negli ultimi tempi si è spento perché non abbiamo più fiducia gli uni negli gli altri, ci isoliamo, ci chiudiamo in noi stessi. Senza accorgercene finiamo col concentrarci solo su noi stessi, diventiamo gli unici protagonisti del nostro piccolo mondo ed escludiamo gli altri. Forse alcune persone non sono sempre egoiste o arroganti come appaiono, forse sono solo spaventate. Grazie di aver condiviso questa bella storia con noi, anche condividere una bella storia è un gesto di gentilezza verso gli altri. Un abbraccio grande.
RispondiEliminaAbbiamo bisogno di vedere il bene e di come si fa a compierlo... si crede di saperlo ma poi ci si distrae e fino al nuovo esempio si dorme. Non so se la mia fiducia nell'essere umano è cambiata, ma sicuramente sono cambiata io che un tempo ero una forte pasionaria ed ora molto più comprensiva.
EliminaGrazie Caterina cara.
l'imitazione potrebbe essere contagiosa. in questo caso positivamente. ciao
RispondiEliminaChiedere al tremendo virus: lui sa tutto sulla diffusione. ;)
EliminaCiao Ant.
ciao :)
Eliminaottimo proposito Sari: sono i piccoli atti di gentilezza che fanno la differenza!!!
RispondiEliminaPuò capitare di fare gesti eccezionali ma quelli quotidiani sono più difficili da mantenere. Debbono diventare abito feriale.
EliminaCiao Luigi.