Questo intervento è tanto ricco di spunti, che'l pensier mio riposo scorda. ;) Il 33° canto è una lunga preghiera che Massini ha recitato come un consumato attore e me l'ha fatto gustare appieno. La prima diversità della giornata la incontro quando mi guardo lo specchio la mattina... accettandola, dovrò pensare di farlo anche con tutte le altre che incrocerò nel giorno. Ciao Andrea.
Interessantissimo anche tutto il discorso sulle "varianti", o "variabili", intese come sinonimi di insidia. Mi ha colpito molto l'esempio della galleria d'arte in cui sono esposti 50 quadri tutti rossi tranne uno, l'ultimo, rosso ma con un punto bianco. L'attenzione di chi guarda si focalizza e viene attratta da quello perché è la variante, ciò che rompe la "serenità" del tutto. Anche la storia delle favole di Biancaneve e Cenerentola "edulcorate" e modificate rispetto alle truculente originali mi ha colpito molto. Questa è una cosa che non sapevo. Insomma, un intervento veramente ricco di spunti di riflessione.
"... tutti rossi tranne uno, l'ultimo, rosso ma con un punto bianco". E' normale sia così perchè le tele rosse rappresentano il solito e quella col puntino l'eccezione. Tutto quel rosso non dice nulla ma si è pronti ad applicarsi per capire cosa rappresenta il puntino, perchè sia proprio in quella posizione, cosa rappresenti, a cosa alluda. Siamo fatti così, dice Massini, pronti a cogliere la diversità. Sono rimasta colpita dal brano musicale... sono infatti bastate poche varianti per rendere irriconoscibile l'opera da cui il musicista era partito. Questo mi ha dato modo di pensare alla nostra società... sto riflettendo sul riconoscimento e sono ancora in alto mare. Grazie Andrea.
non ho approfittato del tuo inserto con rinvio (immagino) al discorso di massini. comunque il cambiamento è fondamentale e inevitabile. occorre come sempre consapevolezza delle cause, motivazioni e scelte. senza dimenticare che si presenta e offre come fonte inesauribile. ciao
In un'epoca in cui ci viene permesso di personalizzare noi e ogni oggetto che ci appartiene, la diversità viene vissuta come disvalore (minaccia, dice Massini) ma il cambiamento è spesso necessario e, come dici, inevitabile... a noi piace il cambiamento ma vorremmo scegliere "come, quando e purchè..." non sia mai che noi si cambi idea. Ciao Ant.
Interessantissimo. Grazie.
RispondiEliminaCiao, Sari.
Questo intervento è tanto ricco di spunti, che'l pensier mio riposo scorda. ;)
EliminaIl 33° canto è una lunga preghiera che Massini ha recitato come un consumato attore e me l'ha fatto gustare appieno.
La prima diversità della giornata la incontro quando mi guardo lo specchio la mattina... accettandola, dovrò pensare di farlo anche con tutte le altre che incrocerò nel giorno.
Ciao Andrea.
Interessantissimo anche tutto il discorso sulle "varianti", o "variabili", intese come sinonimi di insidia. Mi ha colpito molto l'esempio della galleria d'arte in cui sono esposti 50 quadri tutti rossi tranne uno, l'ultimo, rosso ma con un punto bianco. L'attenzione di chi guarda si focalizza e viene attratta da quello perché è la variante, ciò che rompe la "serenità" del tutto.
EliminaAnche la storia delle favole di Biancaneve e Cenerentola "edulcorate" e modificate rispetto alle truculente originali mi ha colpito molto. Questa è una cosa che non sapevo.
Insomma, un intervento veramente ricco di spunti di riflessione.
"... tutti rossi tranne uno, l'ultimo, rosso ma con un punto bianco". E' normale sia così perchè le tele rosse rappresentano il solito e quella col puntino l'eccezione. Tutto quel rosso non dice nulla ma si è pronti ad applicarsi per capire cosa rappresenta il puntino, perchè sia proprio in quella posizione, cosa rappresenti, a cosa alluda. Siamo fatti così, dice Massini, pronti a cogliere la diversità.
EliminaSono rimasta colpita dal brano musicale... sono infatti bastate poche varianti per rendere irriconoscibile l'opera da cui il musicista era partito. Questo mi ha dato modo di pensare alla nostra società... sto riflettendo sul riconoscimento e sono ancora in alto mare.
Grazie Andrea.
non ho approfittato del tuo inserto con rinvio (immagino) al discorso di massini.
RispondiEliminacomunque il cambiamento è fondamentale e inevitabile. occorre come sempre consapevolezza delle cause, motivazioni e scelte. senza dimenticare che si presenta e offre come fonte inesauribile. ciao
In un'epoca in cui ci viene permesso di personalizzare noi e ogni oggetto che ci appartiene, la diversità viene vissuta come disvalore (minaccia, dice Massini) ma il cambiamento è spesso necessario e, come dici, inevitabile... a noi piace il cambiamento ma vorremmo scegliere "come, quando e purchè..." non sia mai che noi si cambi idea.
EliminaCiao Ant.
cambio raramente idea (di solito si forma dopo attenta riflessione). però se ne aggiungono sempre di nuove. ciao
Elimina... e come potrebbe essere altrimenti? ;)
EliminaCiao.
Lo leggo sempre su Robinson.. ;)
RispondiElimina... e su un quotidiano, un canale televisivo e ora, per me, su YouTube. L'ho ascoltato in radio e sono andata a cercarlo nel web.
EliminaCiao Franco.
Io adoro Massini. Lo seguo spesso. Grazie di aver condiviso questo splendido intervento che molto ci spinge a riflettere. Buona serata.
RispondiEliminaAnch'io lo apprezzo tantissimo. Ho trovato sue perle nel web che mi hanno fatto scoprire una persona preziosa e colta.
EliminaCiao Caterina :)