- "Sogno una pace leggera, diffusa, tanto normale da parer banale”- Sari

23 mag 2020

Nei piccoli paesi non succede mai nulla

Pian del Sorbo è composto da una manciata di case affacciate su una strada che è scriminatura a un paese  ben ordinato. Qualche negozietto, un'edicola e  poco altro, compongono la cartolina  di un paese sempre in bilico fra l'essere considerato tale o svilito a borgata.  Salendo con lo sguardo oltre le case,  la strada principale pare svanire nel verde della mezza collina ed è lì che lo sguardo coglie il piccolo  e ordinato cimitero  che affaccia discreto sul paese... monito o guardia  che sia a quel che succede sotto. E sotto ne succedono di cose spiacevoli perchè i paesani, da qualche tempo,  sono così tanto litigiosi da costringere il parroco alla minaccia di una scomunica generale.

Al momento,  il paese  appare insolitamente quieto (non una finestra accesa, un canto o uno sbattere di porte) e questo  potrebbe far presagire un triste incantesimo se le strade piene di coriandoli, il carro mascherato ormai dimenticato in uno slargo della strada  e, soprattutto,  il  festoso chiasso che giunge da un ex fienile, non smentissero ogni triste ipotesi. In effetti i paesani sono tutti lì, a festeggiare il martedì grasso  e ad annegare nel vino il dispiacere per  il mancato premio "Carro dell'anno" ancora una volta assegnato al paese distante una decina di chilometri che, accidenti a lui, ogni anno inventa qualcosa di straordinario per portare a casa il trofeo.

Nel fienile riadattato a sala delle feste, piccoli e grandi, rigorosamente mascherati, quella sera si stanno abbuffando   in previsione della quaresima che dal giorno seguente  mortificherà ogni baldoria.
Chi si cela dietro la maschera multicolore di un Arlecchino? E a chi appartiene il viso candido della sottile damina veneziana?  E chi sarà quel verde ranocchio? Fra un pasticcino e uno sbuffo di coriandoli si fanno ipotesi in allegria rispettando   la tradizione dell'anonimato che terminerà solo al momento del ballo finale.

Nonostante il  clamore della festa,  i cinque colpi  battuti alla porta del fienile  sono uditi da tutti e  nell'improvviso silenzio che ne segue, i presenti si contano con lo sguardo... alla festa non manca  nessuno, è martedì grasso  e nessun forestiero è stato invitato a parteciparvi.  Chi può essere?   L'edicolante, che funge all'occorrenza da autorità pur senza carica, si avvicina alla porta e la spalanca. La figura che si presenta è mascherata e stupisce per l'altissima statura e la magrezza scheletrica.
- Ciao Merigo - dice costui all'edicolante che fissa quel viso che gli è estraneo ma che deve pur conoscere, vista la familiarità con cui l'ha appena salutato.
La figura avanza adagio, indisturbato, fissa tutti e tutti lo fissano.   Il nuovo venuto, non invitato,  infastidisce l'oste che, forte della sua prestanza fisica, si fa avanti.
- Chi sei? Chi ti ha invitato? - chiede con voce ferma.
- Non ti ricordi di me Amelio? Ti dirò chi sono a fine serata, prima non posso per rispetto alla regola che vige da sempre sulla segretezza del martedì grasso. Io ricordo bene te e il tuo vizio di annacquare il vino, lo fai ancora vero?
- Ma come ti permetti di... - farfuglia Amelio che s'è fatto rosso di sdegno.
- Suvvia, non adirarti e ricorda di non farlo più - dice con voce pacata il misterioso personaggio scostando la seggiola e sedendo, nuovamente senza invito, fra il silenzio generale.
- Non ho mai visto una persona alta come te, hai forse i trampoli? - chiede la piccola Renella che, vestita da Pippi Calzelunghe,   pare saperla lunga.
- No, niente trampoli - risponde lui sorridendo mentre  accavalla le gambe  scoprendo  il calzino teso su una caviglia snella.
- Dicci chi sei e chi ti ha invitato alla nostra festa - dice la maestra del paese agitando il didattico dito, ferro del mestiere.
- Lo dirò a suo tempo ma faccio parte del paese e quindi sono presente a pieno titolo, maestra Luisa. Fai ancora correggere i compiti dei tuoi alunni  alla tua colf nel suo orario di servizio?
- O questa poi.. - sbianca Luisa che fissa severamente Angelina la colf e subito si riprende dicendo: - Cacciamo  via  questo malevolo maldicente.
Nessuno pare ascoltarla e lo strano personaggio sorride, apre un poco il mantello e fa apparire una lunga pipa che, con gesti lenti,  accende. La fiamma del cerino gli deforma il viso mascherato creando ulteriore sgomento nei vicini  mentre i lontani fan correre ipotesi fantasiose.

Il fornello della pipa è acceso, lo straniero si appoggia allo schienale, allunga le lunghe gambe e, a suo agio,  inizia  lentamente ad assaporarne l'aroma.
I litigiosi Sorbesi  paiono accettare quello sconosciuto  e la festa pian piano riprende vigore. Sarà davvero un antico abitante tornato in paese per la festa, si pensa.  La festa, già, meglio pensare a divertirsi e non dare importanza al mascherato che, linguaccia tagliente a parte, non procura alcun danno.

Poco dopo il timer  del forno chiama, la cena è pronta  e ci si accomoda allegramente a tavola per fare onore ai cuochi e alle cuoche che, sicuramente,  hanno dato il meglio di sè. 
Amelio, a cui brucia d'essere stato scoperto il vizio d'annacquare il vino, ogni tanto  guarda lo straniero con fare rancoroso. Lui declina il posto a tavola, dice di avere già cenato, e continua a fumare in silenzio.

Le pance sono ormai sazie, i cuori sono in pace e i bimbi si rincorrono  fra i tavoli rimbrottati benevolmente dai genitori che temono si possano far male. La musica s'alza, si sparecchia in fretta e le gambe fremono per la gran voglia di ballare.

Lo straniero fuma ininterrottamente ma la pipa non infastidisce nessuno, neppure Adalgisa a cui basta poco per tossire fino allo sfinimento.
Amelio non ce la fa a quietarsi, lascia la sua dama in mezzo alla pista,  si avvicina allo strano tipo e gli parla con voce alta e dura.
- Adesso basta coi misteri, togliti la maschera e mostraci chi sei.
A queste parole il misterioso personaggio si alza  ed ergendosi in tutta la sua innaturale statura, toglie lentamente la maschera, volge  lo sguardo chiaro e sereno verso gli astanti sbigottiti dal viso troppo scarno e dice:
- Non temete  cari compaesani,  torno da un paese  vicino e lontano, di luce e di ombra e sono...
Lo straniero fa una pausa, avvicina nuovamente la pipa alla bocca mentre tutti lo guardano in ansiosa attesa...
Lui dà una lunga tirata,  soffia in aria il fumo e li guarda uno ad uno sorridendo benevolmente.
...

La musica è terminata da un po', qualcuno si stiracchia, altri sbadigliano e Amelio si guarda intorno cercando lo straniero.
Lo straniero non c'è, non si vede e non è normale per uno ingombrante come lui. Ci si guarda intorno... manca forse qualcosa? Niente. E il nome dello straniero  qualcuno l'ha sentito?  No.
C'è una strana atmosfera nell'aria...  chi dice d'essere stato ipnotizzato, chi di sentirsi riposato come dopo una notte di sonno e chi dice di non avere fatto neppure un ballo... ma no, nessuno ha udito il nome dello strano personaggio.
Dove sarà finito?  Se n'è andato, dice Giosuè lo spazzino che sa sempre tutto. Lo si va a cercare? Ma no, dicono tutti, è tardi,  la serata è finita ed è saggio andare a dormire.

Su, dove la strada principale pare svanire nel verde della mezza collina, misteriose luci paiono chiacchierare fra loro ma nessuno se ne accorge.

Dello scheletrico personaggio  si parla per un paio di settimane, poi ci si scorda di lui e delle sue stravaganze.  Tutto è dunque tornato come prima a Pian del Sorbo dove non succede mai nulla?

Parrebbe di sì ma...

Amelio  sa che deve smettere di annacquare il vino.
La maestra Luisa  si ripromette di dover  svolgere con più accuratezza il suo mestiere. Renella giura a se stessa che non copierà i compiti. Il fornaio trova giusto ribassare  i prezzi delle brioches alla crema e Giosuè  si rende conto di quanto sia indegno fare pettegolezzi.
Ognuno degli abitanti di Pian del Sorbo, insomma, vede con chiarezza cosa fare per migliorarsi e trova naturale  mettersi subito al lavoro.
La pace è tornata a Pian del Sorbo e il parroco stupisce per la nuova armonia che corre fra i paesani. Merito del carnevale, pensa a denti stretti visto che ne ha spesso denigrato gli eccessi.

Lo straniero è presto scordato e  nel futuro, quando qualcuno lo rammenterà, lo farà collegandolo ed un eccezionale scherzo di carnevale.


Sari





12 commenti:

  1. Un bel succedere in quel nulla che mai succede nei piccoli paesi e auspicabile che lo straniero sia in viaggio per sortire lo stesso effetto in altri luoghi.
    Il racconto è magnifico Sari; ti abbraccio e ti auguro buona domenica.

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    1. Grazie Sciarada :) Il mio straniero è molto misterioso e ha una sua storia che ho omesso ma che forse racconterò.
      Un abbraccio e buona domenica.

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  2. Bel racconto. Forse in quel personaggio si era annidata la coscienza.

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    1. Una presenza quasi da angelo custode.
      Grazie Alberto, buona domenica.

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  3. Ma che storia bellissima, complimenti Sari.
    Mi ha ricordato un non so che di Pirandello.
    Però posso errare.
    Ciao e buona Domenica.

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    1. Pirandello? Ohi ohi... io non guardo tanto in alto... mi accontento di raccontare come so.
      Grazie Pia, buona domenica.

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  4. Bellissimo racconto. Bellissimo, piacevole, scorrevole e soprattutto significativo.
    Lo sconosciuto dovrebbe fare il giro di ogni luogo.
    Meraviglioso, Sari.

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    1. Grazie generosa Irene. Sono in debito verso te ma rimedierò.
      Grazie.

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  5. un po' di tempo che non facevo una visita nella tua casetta virtuale. ma che bella sorpresa! bravissima: non è tutto merito del virus :)
    lieto giorno

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    1. Bentornato Ant.
      I virus ha dilatato il tempo e questo eccesso permette d'essere svagati.
      Grazie.
      Buona serata.

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  6. Che bel racconto, chi sarà il personaggio mascherato non invitato? vista la statura d'altezza non comune potremmo pensare ad una coscienza collettiva che si è incarnata per meglio comunicare con quelle individuali...e chi è che non ha qualche macchiolina da sbiancare?
    Bravissima scrittrice grandeSARI!

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    1. Ehi Lili, che sorpresa... grazie per il tuo commento. Non svelo l'identità misteriosa del personaggio perchè sto sviluppando un racconto a parte che lo riguarda.
      Un abbraccio, buona giornata.

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.