Tempi duri, sì, e occorre prestare attenzione a quel che si fa, a quel che si pensa o che si crede di sapere. Credo nei giovani, nel loro bisogno di futuro e nella capacità di credere agli ideali... quelli che noi abbiamo buttato alle ortiche. Ciao.
Resto attonita e sgomenta da quel che è successo (che si sapeva da anni) ma ancora di più dai commenti o dal silenzio delle persone comuni. Niente più ci tocca? Non parlo di te, ovviamente, tu sei un resistente e te ne ringrazio. Ciao.
La pacchia è una piacevolezza, la facilità di ottenere facilmente benefici. I migranti africani sono stati definiti dal ministro dell'interno "gente che qui ha trovato la pacchia" ed io, usando la parola, l'ho fatto in modo tristemente ironico. Buon giorno.
li ho svolti tutti quei lavori (alcuni durissimi, come la raccolta delle barbabietole: da estrarre una per una col rampino): da prima dell'alba a dopo il tramonto. ma eravamo solo italiani e ci pagavano (e davano pure un bicchiere di vino fresco)
Complimenti per l'impegno passato. E' il trattamento disumano, sono le condizioni di lavoro, sono le spese che debbono sostenere, la mancanza di un alloggio decente a fare di loro i nuovi schiavi ed è vergognosa la propaganda che li vuole tutti malfattori e profittatori. Occorrono leggi giuste e chi le fa rispettare in modo serio... ma questo la politica lo sa bene. (Chissà se le barbabietole vengono ancora raccolte una ad una) Ciao.
in qualche parte del globo probabilmente sì. qui no: sarebbe antieconomico (e penso che si farebbe fatica a trovare le persone capaci e disposte a farlo: la schiena e le barbabietole si spezzano, ma non escono dal terreno. le mani dopo un po', col ritmo necessario, si coprono di vesciche e sanguinano. e non ci sono guanti in grado di resistere allo sforzo e usura: occorrono i calli e stringere i denti). ciao
La tua descrizione di fatica mi ha ricordato i racconti della mia vicina di casa che era stata una mondina. Erano fatiche enormi ma alleviate da forte coesione, solidarietà, e fra canti e racconti anche la schiena un poco si zittiva. Ciao..
sì, è così come dici: c'era socialità e si discorreva molto. e anche spesso si scherzava. pure coi padroni, che lavoravano assieme a noi braccianti e condividevano le stesse fatiche. buon giorno
Anch'io sto ancora a pensarli poveri ragazzi! Hanno creduto in una nuova vita dopo un viaggio di orribili incontri e sacrifici e tormenti...Non si può sopportare tutto questo, mi vergogno di appartenere al genere umano, vorrei essere un gatto, o un cane o chissà quale altro animale...
Tu fossi un cane o un gatto non potresti nulla per questa situazione che oggi ci rattrista. Invece come essere umano puoi pensare, raccontare, fare e dire quel che serve a spandere un'idea di società che oggi non passa. Che fortuna! ;) Ciao.
Ho paura, non sono tempi buoni, mi appello asgli insegnanti delle scuole, sono l'unica speranza (temo vana).
RispondiEliminaTempi duri, sì, e occorre prestare attenzione a quel che si fa, a quel che si pensa o che si crede di sapere.
EliminaCredo nei giovani, nel loro bisogno di futuro e nella capacità di credere agli ideali... quelli che noi abbiamo buttato alle ortiche.
Ciao.
Io non li ho buttati via, ce li ho ancora tutti lì,
Eliminalì... insomma, adesso non mi ricordo dove ma sono sicuro che da qualche parte li ho.
Perbacco, allora questo è il tempo giusto per spolverarli e tirarli a lucido.
EliminaCiao.
Pochi versi che giungono come una pugnalata al cuore.
RispondiEliminaResto attonita e sgomenta da quel che è successo (che si sapeva da anni) ma ancora di più dai commenti o dal silenzio delle persone comuni. Niente più ci tocca?
EliminaNon parlo di te, ovviamente, tu sei un resistente e te ne ringrazio.
Ciao.
pacchia? conosco il solo significato di cibo abbondante, di cibarsi gioiosamente.
RispondiEliminaquindi devo interpretare ironicamente?
buon giorno
La pacchia è una piacevolezza, la facilità di ottenere facilmente benefici. I migranti africani sono stati definiti dal ministro dell'interno "gente che qui ha trovato la pacchia" ed io, usando la parola, l'ho fatto in modo tristemente ironico.
EliminaBuon giorno.
ora mi è tutto tristemente chiaro
Eliminadimenticavo: molto ben scritto. brava. ciao ancora
EliminaGrazie. Ciao.
Eliminali ho svolti tutti quei lavori (alcuni durissimi, come la raccolta delle barbabietole: da estrarre una per una col rampino): da prima dell'alba a dopo il tramonto. ma eravamo solo italiani e ci pagavano (e davano pure un bicchiere di vino fresco)
RispondiEliminaComplimenti per l'impegno passato.
EliminaE' il trattamento disumano, sono le condizioni di lavoro, sono le spese che debbono sostenere, la mancanza di un alloggio decente a fare di loro i nuovi schiavi ed è vergognosa la propaganda che li vuole tutti malfattori e profittatori. Occorrono leggi giuste e chi le fa rispettare in modo serio... ma questo la politica lo sa bene.
(Chissà se le barbabietole vengono ancora raccolte una ad una)
Ciao.
in qualche parte del globo probabilmente sì. qui no: sarebbe antieconomico (e penso che si farebbe fatica a trovare le persone capaci e disposte a farlo: la schiena e le barbabietole si spezzano, ma non escono dal terreno. le mani dopo un po', col ritmo necessario, si coprono di vesciche e sanguinano. e non ci sono guanti in grado di resistere allo sforzo e usura: occorrono i calli e stringere i denti).
Eliminaciao
La tua descrizione di fatica mi ha ricordato i racconti della mia vicina di casa che era stata una mondina. Erano fatiche enormi ma alleviate da forte coesione, solidarietà, e fra canti e racconti anche la schiena un poco si zittiva.
EliminaCiao..
sì, è così come dici: c'era socialità e si discorreva molto. e anche spesso si scherzava. pure coi padroni, che lavoravano assieme a noi braccianti e condividevano le stesse fatiche. buon giorno
EliminaBianchi o nerinon importa, ERano esseri umani, sfruttati calpestati e infine uccisi così...
RispondiEliminaHai fatto bene a ricordarlo: siamo tutti esseri umani e come tali dovremmo comportarci.
EliminaGrazie.
Anch'io sto ancora a pensarli poveri ragazzi! Hanno creduto in una nuova vita dopo un viaggio di orribili incontri e sacrifici e tormenti...Non si può sopportare tutto questo, mi vergogno di appartenere al genere umano, vorrei essere un gatto, o un cane o chissà quale altro animale...
RispondiEliminaTu fossi un cane o un gatto non potresti nulla per questa situazione che oggi ci rattrista. Invece come essere umano puoi pensare, raccontare, fare e dire quel che serve a spandere un'idea di società che oggi non passa. Che fortuna! ;)
EliminaCiao.
Arrivo per caso da te e questo post mi ha toccato nel profondo. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
La tua emozione dice di te. Benvenuta.
EliminaBuon fine settinana