27 ott 2016
E le chiamano favole
Una favola orientale racconta di un uomo cui strisciò in bocca, mentre dormiva, un serpente.
Il serpente gli scivolò nello stomaco e vi si stabilì e di là impose all'uomo la sua volontà, così da privarlo della libertà.
L'uomo era alla mercé del serpente: non apparteneva più a se stesso.
Finché un mattino l'uomo sentì che il serpente se n'era andato e lui era di nuovo libero.
Ma allora si accorse di non saper cosa fare della sua libertà: "nel lungo periodo del dominio assoluto del serpente egli si era talmente abituato a sottomettere la sua propria volontà alla volontà di questo, i suoi propri desideri ai desideri di questo, i suoi propri impulsi agli impulsi di questo che aveva perso la capacità di desiderare, di tendere a qualcosa, di agire autonomamente.
In luogo della libertà aveva trovato il vuoto, perché la sua nuova essenza acquistata nella cattività se ne era andata insieme col serpente, e a lui non restava che riconquistare a poco a poco il precedente contenuto umano della sua vita".
Favola orientale riportata da Franco Basaglia
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proprio. buon giorno
RispondiEliminaE' questa la nostra tragedia di essere umani e italiani in particolare, il non saper cosa farsene di quella libertà che mettiamo in cima alle nostre bandiere. Fu Flaiano, credo, a dire che gli italiani sono fatti per la dittutura. Ieri non lo credevo, oggi invece mi è evidente che sì, purtroppo.
EliminaBuongiorno.
a me è evidente da molto tempo. ma io non sono umano. neppure mi considero italiano, se non nel senso di una certa tradizione culturale. buon giorno
EliminaImmagino tu non senta alcun desiderio di appartenenza, allora...
EliminaIo sì, ma sono umana e italiana. ;)
Ciao Ant.
non è esattamente così e puntualizzo: credo, sento di voler condividere e non solo appartenere. buon giorno
EliminaRegistro la tua precisazione, grazie.
EliminaBuongiorno a te.
sempre attuale ,purtroppo. Buona Domenica:)
RispondiEliminaGià già, purtroppo, come dici.
EliminaBuona serata, ciao. :)
E' così vera e così attuale.....
RispondiEliminaForse la terra sta lanciando il suo grido d'allarme... ricostruite pietra dopo pietra la bellezza e la grandezza dell'uomo!
Cara Sari, speriamo!
Quando avverrà noi non ci saremo, Fausta carissima, i tempi della storia sono troppo lunghi per me ma il nostro piccolo resistere sarà stato utile, eccome.
EliminaCiao, felice pomeriggio.