L'amico Antonio, che più sotto mi ha fatto visita, dice che è nostro dovere portare avanti quel che riteniamo bene.
Per sottolineare il suo dire, scrivo qua le parole di David Maria Turoldo che ci avvisano.
"Quando un popolo è indifferente, allora sorgono le dittature e l'umanità diventa un gregge solo, appena una turba senza volto; allora il bene è uguale al male; il sacro uguale al profano; e l'amore è unicamente piacere, un male il sacrificio, un peso la libertà e la ricerca."
Non basta infatti andare a votare, e farlo con coscienza.. occorre vigilare, come si sa e come si può, per non indurre in tentazione il votato. (Ho scartato di proposito la parola "eletto"... già certe persone si montano la testa e non vorrei...)
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Verissime le parole che hai postato di David Maria Turoldo.
RispondiEliminaNe abbiamo un gran bisogno, cara Sari.
Grazie!
Ti abbraccio,
Lara
la parola indifferenza può dar luogo a malintesi. precisamente turoldo intende qui un disinteressamento interessato. l'indifferente, come lo intendo io, ancora non ha operato una scelta (che forse non desidera operare) e non distingue, non giudica, non separa. ciao. scusa se sottilizzo opinando
RispondiEliminaSì, infatti molto spesso quella che può sembrare indifferenza è solo tanto disgusto, che alla prima possibilità si traduce in fatti concreti, perciò bisogna anche vigilare a che lo scontento non degeneri in violenza.Ora come ora, non ne abbiamo proprio bisogno.
RispondiEliminaEbbene, cara Sari, visto che sono certo del tuo apprezzamento, metto sotto il defunto David Maria, questo illuminante pensiero di Berlusconi, pronunziato stamane a processo delle vergini, che lo vede coinvolto:
RispondiElimina"Le feste? Le riprenderei. Le donne sono esibizioniste".
As saggna inti's? Sorridi sugli uomini Sari, questo è il peggiore di tutti, bacio.
Sì è vero, specialmente quelle che conosce lui(ricco/povero vecchiaccio bavoso),specialmente quelle interessate ai suoi soldi, specialmente quelle che hanno scelto quel genere di "lavoro" e di "vita" per saltarne a piè pari le difficoltà.
RispondiEliminabellissimo post Sari,
RispondiEliminache sia una coincidenza?
Ho lasciato anch'io nel blog un post che riflette sulla tematica.
Con un taglio diverso, ma con un obiettivo molto vicino.
un abbraccio
giordan
Un abbraccio anche a te, Lara gentile.
RispondiEliminaBuona serata.
Ant, credo che Turoldo intendesse parlare di non-cura. Infatti l'italiano medio (che brutto termine) non partecipa alla vita del territorio dove vive, se lo facesse avremmo una società molto migliore.
RispondiEliminaCiao!
sì, mi pare concetto coincidente col mio "disinteresse". difficile la partecipazione: troppe esigenze, interessi, complicazioni e conflittualità. già problematico nella famiglia e all'interno di una piccola comunità come quella lavorativa. ma continuiamo a lottare e impegnarci. ciao
EliminaLili, spero si manterranno saldi i nervi, abbiamo già tanti guai. Però occorre alzare la voce, quella sì.
RispondiEliminaCiao.
Giba, quel b non parlava di donne, non ne conosce... lui parla e tratta solo con femminine... poche, per fortuna.
RispondiEliminaCiao!
Giordan, ho appena letto il tuo pezzo che mi ha consolata: cominciamo ad essere in tanti a pensarla allo stesso modo.
RispondiEliminaTante grazie.