- "Sogno una pace leggera, diffusa, tanto normale da parer banale”- Sari

7 feb 2011

Triste cronaca

Ieri sono morti quattro bambini. Bruciati vivi.
Dopo il primo orrore, pena e sgomento, la prima domanda è: di chi, la colpa? Occorre fermarsi e cercare di capire, prima di puntare il dito.

Parlare di zingari è difficile perchè le realtà sono tante e non è bene mescolarle fra loro perchè hanno caratteristiche diverse. Un bisogno accomuna tutti: campare! E per farlo occorre dare dignità a quel che sono e quel che sanno fare.... perchè se trattiamo da rifiuto una persona qualunque, quella si sentirà tale e si comporterà di conseguenza.

Quattro bambini, nati per essere sgomberati da ogni posto, nati per essere additati, sono morti.
Leggo parole sdegnate, ora... dette da chi poteva e doveva tutelare le minoranze etniche (che ci siamo impegnati a proteggere, da decenni, con la comunità europea che stanzia fondi per questa bisogna). Ma sono solo parole... parole... parole...

Di chi la colpa, mi chiedevo all'inizio? Variegata, penso io. Anche mia.


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15 commenti:

  1. Siamo tutti colpevoli, cara Sari.
    La nostra è la colpa di chi capisce cosa avviene, ma non ha il coraggio di esporsi di persona, forse per il fatto che si ritiene inutile portare avanti un discorso che altri come noi, esseri umani, non ci affiancherebbero.
    In effetti parlo per me, non per te, che hai denunciato il fatto.
    Ciao,
    Lara

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  2. E' difficile additare i responsabili? E chi sono i responsabili?
    Forse quei politici che hanno il potere di mettere mano sul danaro stanziato per l'accoglienza di questi gruppi nomadi. Ma poi ci sono anche i genitori (la mamma a fare la spesa e il papà? Troppi padri assenteisti perdinci! E i vicini?)
    Siamo anche noi i colpevoli?
    Forse o certamente? Non lo so...

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  3. Quello che mi lascia sgomenta sono le parole che escono da bocche che dovrebbero far attenzione a come parlano.....Alemanno che parla di baracche come camere a gas e che urla al cielo..... ma quando - da un momento all'altro - "bonificava" i terreni dai campi nomadi dimenticando che dentro a quelle baracche c'erano esseri umani ai quali non veniva data un'alternativa dignitosa....
    Questa è la settima disgrazia successa nei campi nomadi. Forse se tutti avessimo "urlato" la prima volta si sarebbero salvate tante vite....

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  4. responsabilità di molti. senz'altro anche nostra. senza arrivare a parlare di colpe vere e proprie: non mi piace dare sentenze. sicuramente potremmo fare di più e meglio. ognuno è buon giudice di se stesso.
    lieta giornata.
    a proposito di bertoli: conoscevi bene la seconda voce? ho sognato stanotte che eri tu

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  5. Ciao Lara. Parlo di colpe perchè quando si tratta di fatti così grossi non si può possono usare verbi ingetiliti.
    Conosco gli zingari perchè ne ho curato, per anni, l'inserimento scolastico. Ho conosciuto tanti bambini e tante famiglie, quindi.
    Le responsabilità nostre, sono anche queste, senti...
    Una volta accompagnai una bimba zingara agli esami di quinta elementre e quando arrivammo trasecolai perchè al nostro passaggio il gruppo vociante dei genitori, che aspettavano l'apertura della scuola assimeme ai loro figli, si aprì davanti a noi come le acque a Mosè. Rimanemmo sole, lei ed io.
    La guardai e lei disse semplicemente: fanno sempre così.
    Mi chiedo, ancora oggi, come abbia fatto a sopportare quella situazione per cinque lunghi anni.

    Ciao cara Lara.
    Sari

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  6. Ciao Lillì.
    La colpa... e come si fa a giudicare il comportamento di un genitore che lascia i figli a letto e va a procacciarsi un po' di cibo per la famiglia? Non so cosa facessero fuori casa quelli dei quattro bimbi sfortunati ma presumo che andassero a prendere gli avanzi di un negozio, una trattoria che a fine giornata getterebbe i pasti deperibili.
    La legge stabilirà le colpe punibili da quei poveretti... e le altre? Quelle di chi doveva fare e non ha fatto?
    E' facile giudicare un povero, senza potere, senza dignità, senza quello che non gli hai dato e che gli avrebbe consentito di essere diverso.
    Quel che c'è da fare, è facile e costa poca fatica.... poco ma protratto nel tempo. Fino a modificare il nostro comportamento e quello di chi ci è lontano per cultura, stile di vita, bisogni. Salvati i punti importanti, per il resto ci si incontrerebbe a mezza via, ognuno con la propria diversità ma uguali nei diritti e doveri.

    Ciao Lili, buon pomeriggio.
    Sari

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  7. "Quello che mi lascia sgomenta sono le parole che escono da bocche che dovrebbero far attenzione a come parlano"
    Sì Fausta... sì, anch'io mi associo. Ci hanno mostrato più volte come siano stati svegliati nel cuore della notte per andare "non-si-sa-dove". Come si fa a trattare esserti umani come un branco di animali?
    Ricordo i bimbi che arrivavano da noi con il loro quadernetto dove erano segnate le scuole e le città che avevano abitato. Pagine!
    Se salvaguardiamo la continuità didattica dei nostri figli, se siamo convinti che il cambiamento provoca disturbi dell'adattamento, come si fa a non considerare il disagio di questi piccoli?
    Parlo a te, Fausta, sapendo che capisci profondamente e ne sono contenta.

    Un abbraccio.
    Sari

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  8. Ciao Antonypoe.
    Ognuno è giudice di sè stesso se ha una coscienza formata. Ti riempio di domande.
    Come si forma la coscienza?
    C'è informazione corretta?
    E c'è l'interesse?
    Qual'è il confine fra responsabilità e colpa, davanti questi fatti?
    Per come la penso, a volte è necessario giudicare. Un dovere.
    ...

    Quel sogno è stato bello?
    Buon pomeriggio. :o)))
    Sari

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  9. un sacco di domande. molto complicate. ho poco tempo adesso per farlo. spero in seguito di darti qualche piccola risposta.
    per il sogno: faccio solo sogni belli :)
    nel senso che mi piacciono tutti.
    spesso non ricordo bene i particolari o ricordo solo dei frammenti. come in questo caso.
    la sensazione era ottima. ciao

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  10. Buondì Antonypoe.
    Le domande ti sono abbuonate :o))))))))))
    Sto cucendo tutto ciò che dici di te e la tela che appare è incredibilmente limpida. Ne sono contenta per te e per chi ti è accanto.
    Ciao!

    Sari

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  11. loro forse sono meno contenti di quel che pensi.
    comunque almeno una piccola risposta senza pretese volevo darla. sempre che riesca a spiegarmi :)
    a proposito della coscienza. forse tu intendevi la coscienza sociale o civile. invece io preferirei parlare di coscienza tout court. come si forma? direi che è connaturata. bada che non sono un mistico e neppure un credente. non dipende neppure tanto dall'esperienza, dalla formazione culturale e dalle circostanze che il soggetto si trova a vivere. c'è una rispondenza che non può essere elusa: la coscienza corrisponde in modo direttamente proporzionalmente alle azioni e sentimenti. detto in parole povere: ognuno ha quel che è stato capace di meritare. una specie di anticipazione terrena di quel che solitamente viene auspicato o paventato per l'aldilà.
    buona serata. ciao :)

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  12. Ti leggo ora, Antonypoe, ma vado di corsa e ti risponderò al ritorno.
    Ciao!

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  13. Per quanto riguarda la coscienza, mi discosto un po' dal tuo pensiero, Antonypoe.
    Sì sì, la coscienza è connaturata ma la si deve educare altrimenti rimane rivolta al sè.
    Ognuno ha quel che si merita, scrivi, ma, per come la penso, vale solo per quel che riguarda la vita interiore. La consapevolezza porta in sè tante questioni difficili da quietare.
    Ciao. :))
    Sari

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  14. infatti io mi riferivo alla vita interiore o allo spirito. tuttavia non lo ritengo dissociabile dalla vita esteriore. è come se ne fosse lo specchio.
    ciao. buona giornata

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  15. Annoto tutto e rifletto. Ciao Antonypoe.

    Sari

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.