- "Sogno una pace leggera, diffusa, tanto normale da parer banale”- Sari

20 nov 2023

Ancora e ancora e ancora...

 

"Le madri debbono educare i figli maschi al rispetto", afferma la ministra della famiglia.
Le madri?! Ancora?
Ancora e sempre loro?

Signora ministra, e i padri no? Dove sono i padri mentre le madri sono occupate a lavorare fuori casa, in casa e nella cura dei parenti anziani o malati?

Appello: 
Padri, considerati pubblicamente assenti o ininfluenti, fatevi sentire! Vi spetta il 50% della crescita della vostra prole... maschio o femmina che sia, rivendicatelo.


____________________________________________

22 commenti:

  1. Non sono padre, ma orgoglioso di essere figlio di un papà che ha sempre rispettato sua moglie, aiutato in casa pur provenendo da una regione e da un'epoca dove i maschi erano serviti e riveriti, magari non per cattiveria, ma solo per tradizione. Orgoglioso di genitori che hanno trasmesso valori e rispetto. Che mi hanno sicuramente insegnato ad essere l'uomo che sono.
    E' dalla famiglia in primis che si riceve tutto quello che diventeremo, di buono o di cattivo.
    Ne resto convinto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In anni lontanissimi, mio padre riconosceva a mia madre il suo lavoro di cura della casa e di noi figli e le riservava una piccola parte del suo stipendio, una cifra tutta sua e della quale non doveva rendere conto a nessuno. I miei genitori baruffavano ma si volevano bene, si rispettavano e sostenevano a vicenda, facendomi credere che le famiglie fossero fatte tutte così.
      La famiglia era influente in tempi passati, ora lo è poco, troppo poco. Ora la casa è vuota durante il giorno, nessuno si prende cura di chi tornando da scuola ha bisogno di uno sguardo attento, una parola e, perchè no, di un controllo che è limite con cui, chi è in crescita, deve necessariamente e utilmente confrontarsi.
      Oggi i genitori lavorano, così come i nonni, e chi torna da scuola ha come "famiglia" i social dove tutto il bello e brutto si mischiano in modo incredibile. La pubblicità inganna, la politica si disinteressa, le cattive maniere e le frasi ad effetto sono accettate e chi le usa se ne fa vanto. Chi educa per davvero nella società odierna?
      Ciao Franco, grazie

      Elimina
  2. Sono papà di due figli, di entrambi i sessi. L'educazione e il rispetto viene prima di tutto, cerco di trasmettere questi valori ai miei figli, questa società ha bisogno d'amore ed empatia, virtù che spesso sono assenti. Il mondo ha bisogno di un profondo cambio culturale, basta a questa società violenta e priva di ogni valore.
    Saluti a presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poveri genitori... a sera, stanchi per avere dato il meglio sul luogo di un lavoro che si fa spesso precario, si trovano figli che non riconoscono e con cui vorrebbero instaurare un dialogo senza trovare modi e vie per farlo. Si sentono inadeguati e non hanno sostegno neppure dai loro genitori chenavevano il conforto dei nonni ormai pensionati. Questa è la prima generazione di giovani che non ha nè genitori nè nonni presenti. Chi li educa? Chi pone limiti quando pare non ve ne siano e che ognuno possa agire come crede?
      Il quesito è di difficile soluzione ed io credo, da sempre, che ogni genitore, a turno, debba avere un orario di lavoro privilegiato, in modo da potersi occupare delle creature che vengono al mondo e che hanno diritto ad essere amati ed educati con amore.
      Ciao Cavaliere, grazie

      Elimina
  3. Moltissimi genitori non hanno la consapevolezza del dovere di educare i propri figli, questi sono i risultati!
    Un caro saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, lo scrivevo più sopra a commento... manca la consapevolezza del ruolo genitoriale e il fatto di essere quasi sempre genitori non più giovani, aggrava ulteriormente la situazione.
      Ciao Giorgio, grazie.

      Elimina
  4. E quanti padri impongono il loro sistema maschilista che i bambini finiscono per interiorizzare? Sempre la colpa alle donne, non si finisce mai. È assurdo. Concordo con te, cara!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già. L'essere in crescita che vede e sente, immagazzina più di quel che si crede e tenderà ad imitare quel che il messaggio non verbale gli ha passato.
      La donna è sempre stata l'asino su cui scaricare le frustrazioni della vita ma confido nei giovani e nelle nuove consapevolezze delle ragazze.
      Ciao cara Caterina, grazie.

      Elimina
  5. padri e madri ovviamente.
    ben ritrovata e lieto giorno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come scritto nel post, dovrebbero sentirsi responsabili dei figli al 50%. Il condizionale è d'obbligo.
      Buongiorno a te, grazie.

      Elimina
    2. Io adesso scrivo che quel mio 50% significava condivisione, tu scriverai, domattina, che lo avevi capito e saremo di punto a capo.
      Buongiorno a te.

      Elimina
    3. certamente :)
      però abbiamo dialogato e precisato quel che a ciascuno di noi pareva più rilevante o interessante.
      lieto giorno

      Elimina
    4. Ti chiedo scusa ma avevo letto il tuo intervento come polemica.
      Buongiorno a te.

      Elimina
    5. non sono mai polemico.
      al massimo provoco :)
      scuse non necessarie (un po' ti conosco e avevo immaginato).
      stai meglio?
      buon giorno, sari cara

      Elimina
    6. Abbastanza bene, grazie.
      Buon fine settimana

      Elimina
  6. Ovviamente il dovere di educare i propri figli spetta ad entrambi e conta tanto l'esempio , ma qui è tutta la società che deve subire un profondo cambiamento, devono essere coinvolte le scuole e tutti i luoghi di aggregazione , non sarà facile venirne fuori ma bisogna agire. Ciao cara.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sarà facile cara Mirtillo, ma nessun inizio lo è e ora tocca a noi proseguire questa impresa.
      Ciao.

      Elimina
  7. Ciao Sari, era tantissimo che non passavo dal tuo blog. Purtroppo non ho più il tempo di una volta per far visita ai vari blog amici. E da un tempo che mi sembra lunghissimo ho grossi problemi personali. Ho letto nel post che precede questo che hai qualche problema di salute. Spero non sia nulla di grave e che ti stia già riprendendo. Questa questione è molto importante, sicuramente educare i propri figli spetta ad entrambi i genitori, non solo alle madri. Anzi in questo caso forse un pò di più al padre (visto che i ragazzi ad una certa età finiscono per ascoltare di più il padre) manca tanto, sempre di più, una corretta educazione al rispetto degli altri in generale ma soprattutto al rispetto delle donne in particolare. Deve cambiare l'atmosfera e tutte le unità familiari, culturali, scolastiche devono collaborare, ma credo che il lavoro fondamentale lo debbano fare i genitori, sono loro che devono educare i figli e fare loro capire che alcune cose non sono permesse mai e che il rispetto non può mancare nei rapporti tra persone. Ciao un saluto ed a presto spero del tutto in salute, buona giornata e serena continuazione del mese di Novembre

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno Arwen, spero che i problemi di cui scrivi siano risolti o sulla buona via e che possa goderti questo autunno che ancora non si fa dorato.
      La parità fra generi, pur con le dovute differenze, dovrebbe trovarci tutti d'accordo sui diritti ma le resistenze sui privilegi sono ostinate e chi scrive le leggi sono gli uomini (intesi come maschi) che intendono mantenerli. Sarà faticoso insistere e io, che sono una vecchia signora, non vedrò il cambiamento ma tu sì. Coraggio.
      Auguri per tutto quello che ti preme.
      Ciao cara.

      Elimina
  8. Lo so che ti chiederai, ma cosa fa Valeria? Legge i post vecchi di un blog appena conosciuto? Ebbene si, io sono così, quando mi capita di trovare un blog che mi piace, vado a ritroso e apro i post curiosi e belli scritti in precedenza. Un modo per conoscere, imparare, dialogare...
    Eccomi qua, direi un post che mi tocca e non poco... Ma che vorrei commentare in un modo mio, perchè vissuto...
    Nonostante come io abbia toccato il fondo, sono madre da tanti anni e la richezza di due figli nessuno me l'ha tolta, anzi è rimasta perchè una madre ha voluto andare avanti, pur sapendo molte cose, ma con il valore di crescerli entrambi, portarli alla maturità non solo a livello di età, ma a quella maturità che potesse farli ragionare da soli, prendere le loro scelte, giudicare, senza che nessuno influisse sulle loro menti. Così è accaduto è orgogliosamente ti dico che sono sempre al mio fianco e sono sempre la loro "mami".
    Questo premesso, ho educato sempre i miei figli al rispetto della donna, sia il maschio a rispettare i tempi di una donna, le sue fragilità, i suoi pensieri, le sue emozioni, la sua persona attraverso il dialogo e al ascolto. Sia la femmina ha rispettare se stessa come donna.
    Penso che una madre abbia questa indone naturale nel educare a valori i figli, forse più di un padre, solo perchè viene fatto in modi diversi.
    Ma non tutte le madri lo fanno, come non tutti i padri.
    Questo dipende anche da quelle "batoste" della vita, che cambiano i pensieri di quelle madri o di quei padri... a loro volta li trasmettono hai figli.
    Si, che i figli assorbano la vita di una madre o di un padre è vero, però bisognerebbe insegnare a loro di ragionare sempre con la loro testa e sopratutto, quello che spesso manca, ragionare con il cuore.
    Valeria

    RispondiElimina

- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.