- "Sogno una pace leggera, diffusa, tanto normale da parer banale”- Sari

17 ott 2023

Il dono della Pace

 


- Il dono della Pace -
Dario Fo
(si dice scritta nel 2001)

Pare che ogni guerra, oggigiorno,  istighi e giustifichi ogni altra che può sventolare motivi   di contesa o vendetta e non c'è orrore che ponga un limite alla ferocia. 
E' lontano il tempo in cui erano i re ad affrontarsi sul campo... e lontane sono le regole del rispetto per l'avversario e il bisogno di conservare, anche in guerra, l'onore personale. 
Le guerre ora non sono confronto e vincere non  basta più, ora si distrugge e, annientate le regole, l'onore diviene un inciampo e non se ne parla più.  
Il rispetto verso il  nemico  parla comunque di noi, della nostra umanità e della  pasta di cui siamo fatti...  di cui è fatta la parte della società a cui apparteniamo.  
Invoco la Pace, quella che ognuno di noi chiede per sè nei tempi di non guerra attiva. 
Invoco il  desiderio della Pace che deve esistere in ogni persona che si senta parte dell'Umanità.




9 commenti:

  1. La Pace è un vero dono, possibile che sia così difficile da comprendere ? Ci sono persone che vivono solo per la guerra !! E la guerra segna l'avvio di orrori e barbarie, sempre.
    Nessun rispetto per gli altri, anzi.. io non capisco tutto questo desiderio di Guerra, ma c'è chi vive solo per questo !! Ciao cara.

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    1. La pace per tutti è desiderabile ma inimmaginabile. Per questo occorre chiedere e credere ai miracoli.
      Ciao cara Mirtillo.

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  2. La pace è irraggiungibile finchè l'uomo continuerà pensare solo a se stesso
    Un caro saluto

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    1. Pensassimo per davvero a noi stessi, lavoreremmo per una pace comune perchè non si può essere felici da soli.
      Ricambio il tuo caro saluto.

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  3. Purtroppo l'estremismo di una parte giustifica l'esistenza dell'estremismo dell'altra parte e viceversa. Non so, non credo, se ci sia mai stato un tempo dove con la guerra c'era il rispetto per il nemico, ma adesso non c'è, non c'è per il nemico e non c'è nemmeno per il non nemico.
    Mi unisco alla tua invocazione per la pace.
    Un abbraccio

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    1. Il rispetto per il nemico, per come la penso, passa dall'osservare le regole imposte lucidamente in tempi di pace. Regole che tengono conto della nostra umanità e allontana la brutalità dell'accanirsi che fa scadere sia la persona che la comunità cui appartiene.
      Lealtà e rispetto del nemico le ho lette nei racconti di guerra, nei trattati, nel libro di Aldo Cazzullo (Che il mio sangue possa servire) e nei racconti epici. Quanto anch'io sento lontani quei racconti...
      Un abbraccio

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  4. Hai invocato, giustamente, il desiderio di pace. Pare proprio che gli uomini non desiderino più la pace, ci stiamo abituando alla guerra, si fa il tifo per una parte o per l’altra, ma di vera pace non si parla e addirittura dà fastidio chi parla di pace. Io sono molto sconfortata, credimi. La situazione peggiora giorno dopo giorno e il fuoco della guerra divampa. Possa davvero trionfare la pace.

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    1. Chi invoca la pace è ritenuto, oggi, debole. Se non ingiusto. Se non visionario.
      La guerra e i suoi racconti fanno parte di un interesse economico che non chiede rese ma scontri infiniti. Leggendo di storie geograficamente lontane, la guerra mi appare come rimedio inconsistente e assurdo, eppure questi scontri sono diventano nel tempo la normalità... una barbarie tenuta desta dal dio denaro.
      Sogno con te: possa trionfare la pace.
      Ciao Caterina

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  5. Ancora siamo qui a dire che non c'è guerra che può portare alla pace. Ancora a dire che occorre rispetto e umanità, sentimenti che dovrebbero essere scontati e proprio questa mancanza di comprensione fra uomini che mi ha fatto dire che l' "Altro" per molti è morto.

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.