"Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E’ un esercizio che mi riesce bene.
E mi riconcilia con il mio sacro poco."
Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975)
Bellissima riflessione del sempre grande Pasolini. Grazie.
RispondiEliminaCiao.
I grandi sono sempre attuali e ancora insegnano. Non è stupefacente che ancora non abbiamo appreso nulla o quasi?
EliminaCiao.
Come si fa a non essere d’accordo? Un pensiero giustissimo. Io credo che se insegnassimo il valore della sconfitta, avremmo anche meno depressioni e frustrazioni. Pasolini, grande persona e intellettuale!!!
RispondiEliminaLo ripeto sempre alla nipotina di 11 anni: ricorda che ogni volta che vinci c'è una persona che perde.
EliminaGrande Pasolini: lungo sguardo sul futuro che ora stiamo vivendo e eccezionale intelligenza sostenuta da vasta cultura personale.
Ciao Caterina.
mi ritrovo nelle parole di pasolini.
RispondiEliminasenza contare che "poco" vale quasi sempre molto. per chi sa apprezzare, s'intende. o vede e considera le cose in una certa prospettiva.
ciao
Il poco di Pasolini era umiltà, quella dei grandi. Lui lo era così tanto da essersi inimicato mezzo mondo culturale che l'ha riconosciuto solo nel tempo... e da morto.
EliminaLe persone eccezionali sono spesso inserite nella categoria dei diversi e questo fa sempre paura, per ignoranza e idiozia.
Ciao.
io sono solo modesto. e il mio poco è gratitudine.
Eliminaaltre considerazioni sono purtroppo assolutamente condivisibili.
buon giorno
Non so quanto tu sia modesto ma quel che ho capito della tua persona è la consapevolezza. Mica cosa da poco...
EliminaBuongiorno a te Ant.
Parole di gran valore. Chi vince in realtà perde e viceversa. Ma nel secondo caso si conquista la parte migliore della vita.
RispondiEliminaAbbraccio Sari. Buona giornata.
Chi perde e mette a frutto il fatto, spreme tutto quel che sa, e che è, per ottenere una rivincita e questo spesso lo avvantaggia.
EliminaUn abbraccio a te, Pia.
Ciao!
imparare a perdere è la lezione più grande che la vita può darci!!!
RispondiEliminaUn sorriso
E' proprio così: è un'occasione da mettere a frutto.
EliminaGrazie Luigi, ricambio.
Ciao.
Ho pensato che fossero parole tue e mi sono trovata d'accordo, invece sono parole scritte da Pasolini , che ci ha lasciati nel 75! Parole che sono sempre attuali, non è cambiato niente da allora, se non in peggio. Chissà cosa direbbe Pasolini, ora, se fosse qui a vedere come siamo messi !! Saluti. Ciao
RispondiEliminaOh Mirtillo, troppo generosa. Quel peggio che vediamo Pasolini lo aveva profetizzato... lui vedeva già allora quel che oggi stiamo vivendo senza capirne la portata.
EliminaGià che direbbe? Credo non scadrebbe nel trito "l'avevo detto" ma si sarebbe adoperato per indicarci una soluzione che, probabilmente, non avremmo nè capito nè seguito. Ahinoi.
Ciao cara.
Tanti anni fa una mia collega, dopo essere rientrata dal Brasile prima del previsto, mi disse testuali parole: ecco... l'ennesima sconfitta. Al momento ci rimasi male ero ancora giovane, ora quando succede qualcosa che non era in programma la considero solo una grande esperienza. Ogni viaggio ed ogni ritorno sono per me insieme di emozioni. Anche se gli occhi degli altri possono sembrare sconfitte come potrei io vederle lo stesso modo?
RispondiEliminaTanti anni fa una mia collega, dopo essere rientrata dal Brasile prima del previsto, mi disse testuali parole: ecco... l'ennesima sconfitta. Al momento ci rimasi male ero ancora giovane, ora quando succede qualcosa che non era in programma la considero solo una grande esperienza. Ogni viaggio ed ogni ritorno sono per me insieme di emozioni. Anche se gli occhi degli altri possono sembrare sconfitte come potrei io vederle lo stesso modo?
RispondiEliminaIl tuo atteggiamento denota grande maturità e una saggezza spesso difficile da raggiungere. Cosa siano, per davvero, vittoria e sconfitta è quasi impossibile da determinare... se non in campo sportivo. Per come la penso, il fatto più importante è il nostro giudizio personale... quello dovremmo averlo sempre a cuore per non sentirci inutilmente sconfitti ma persone in cammino con una informazione necessaria in più. Ed è proprio quello che fai tu.
EliminaGrazie. Un abbraccio.
Ciao Sara.
Secondo la mia ex collega averi dovuto fermarmi in Italia per evitare ulteriori delusioni... pensa, non avrei vissuto in Repubblica Dominicana, dove ho avuto una delle più grandi esperienze delle mia vita, non avrei conosciuto l'Australia, (li ci sono rimasta davvero male non potermi fermare di più) niente vita al nord del Brasile e non sarei venuta qua, che per quanto non mi piaccia si sta rivelando un'esperienza di crescita personale enorme!
EliminaIl mio giudizio personale tende ed essere entusiasta delle nostre esperienze di vita, che più sono brutte più insegnano! E il giudizio degli altri è solo un problema loro... se mi interessa prendo senno lascio più che volentieri!
Amo tantissimo la frase di Charlie Chaplin;
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei!
Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi…
Grazie a Te!
Ti abbraccio forte!
Sei forte, Sara. E non è un modo di dire.
EliminaCiao!!!
Sembrano parole scritte oggi stesdo.
RispondiEliminaAttualissime, purtroppo ancora attualissime
I pensieri dei grandi risultano spesso attuali ma c'è da chiedersi che uso ne facciamo se, dopo un attimo di condivisione, ripercorriamo sempre le stesse vie che portano dove non vorremmo. Non so che dire dei meccanismi che ci abitano.
EliminaCiao Alberto.