Lei si chiama Shamsia Hassani ed è nata nel 1988 a Teheran (Iran) da genitori afgani - Fin da piccola si interessa alla pittura ma in quel paese non le è concesso di studiare arte a causa delle sue origini e allora lo farà in patria dove si laureerà e fonderà il collettivo d'arte contemporanea Rosht. Lì apprenderà anche l'arte del murales e la street art che diverrà la sua forma di lotta contro ogni oppressione. (liberamente tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Shamsia_Hassani)
Molti anni fa l'Afghanistan era per me uno spazio sull'Atlante e basta. Se mi sono accostata alla sua gente, che oggi seguo con apprensione, è per merito di Kaled Hosseini che con i suoi "Il cacciatore di aquiloni" e "Mille splendidi soli" mi hanno raccontato storie di un popolo, di persone e della vita tremenda che conducevano.
In questi giorni, a causa dei gravi fatti politici, da un'immagine forte m'attira un'altra artista afgana... una giovane donna di trentatré anni che usa l'arte del disegno e dei colori per lottare contro i soprusi, le restrizioni e la mancanza di libertà perchè....
"l'arte cambia la mente delle persone e le persone cambiano il mondo"
Così scrive Shamsia Hassani perchè lei, con quella sua arma, penetra, insinua, dà forza alle donne e a tutta la sua gente, stremata ma non fiaccata.
E ora? Potrà ancora Shamsia Hassani lasciare potenti messaggi per le strade di Kabul?
Speriamo di sì, speriamo che questa artista possa ancora lasciare i suoi messaggi sulle strade di Kabul, ci spero poco però. Queste ultime vicende legate all'Afganistan mi sono dispiaciute , penso alle donne prive di diritti, di libertà, di dignità, di speranza.. tutte uguali sotto quei " lenzuoli" ....come si fa a vivere così ?! Ciao cara.
RispondiEliminaTemo anch'io per la brava e intraprendente Shamsia. Le notizie che giungono sono allarmanti e quasi irreali. Le donne sono tornate invisibili e senza diritti. Che paura provo per loro.
EliminaCiao cara.
Eh non so se potrà ancora questa bravissima artista … povere donne, povere ragazze ..😔
RispondiEliminaIn questi giorni osservo le nostre ragazze, a gruppetti, con i jeans cortissimi, i capelli lunghi e tanta voglia di ridere. Stridono se paragonate alle coetanee afgane che hanno perso tutto, anche la spensieratezza propria dell'età. Come finirà questa vicenda non saprei dirlo ma ho poche speranze.
EliminaCiao cara.
Come ho scritto da me, bisogna comunque sognare un cambiamento, altrimenti non si vivrebbe davvero più. le cose possono e devono migliorare. E tutti devono muoversi in tal senso. Dare per scontato che i talebani rimangano per sempre nel loro ottuso integralismo è l'errore peggiore. E' chiudere per sempre la porta alle Shamsia di ogni latitudine.
RispondiEliminaIl sogno favorisce la speranza ma ora è difficile farlo e se lo è per me, lontana anni luce da quel mondo, chissà come potrà farlo il popolo afgano. Hai comunque ragione e con Mandela scrivo: "Un vincitore è solo un sognatore che non si è mai arreso".
EliminaCiao.
buongiorno Sari
RispondiEliminaTanta paura per un futuro anche per noi
Chi sa se questa proliferazione do testimoni di Halla non arrivi a essere determinate nelle scelte politiche anche da noi. Questa nuova legge potrebbe sradicare tanta della nostra civiltà
Mi impensierisce il momento storico che stiamo vivendo, c'è confusione, poca chiarezza e ancor meno idee. Che ogni deità ci aiuti.
RispondiEliminaCiao Andrea.
Lascio il mio saluto
RispondiEliminaGrazie.
EliminaBuon fine settimana a te, Giorgio.