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9 feb 2013

Lavoro

Il blog di Francesco Zaffuto  mi è utile per tanti motivi ma ora, in questi tempi disordinati e preoccupanti, diventa essenziale.

Oggi ci ricorda:
"l’Europa raccomanda a tutti gli stati membri: di riconoscere, nell'ambito d'un dispositivo globale e coerente di lotta all'emarginazione sociale, il diritto fondamentale della persona a risorse e a prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana e di adeguare di conseguenza, se e per quanto occorra, i propri sistemi di protezione sociale ai principi e agli orientamenti esposti in appresso."

E dice ancora Francesco Zaffuto: "i soldi ci sono: niente TAV, niente province, niente aerei di guerra, niente superstipendi a parlamentari e manager pubblici, niente superpensioni, niente evasione, niente mazzette."

Ah, come non essere d'accordo con quanto scrive?   (leggete il post completo, qui)

Una mamma mi disse tempo fa: da quando lavora, mio figlio canta in bagno, la mattina.
Sogno che possano cantare tutti, sotto la doccia del mattino.


13 commenti:

  1. "E dice ancora Francesco Zaffuto: "i soldi ci sono: niente TAV, niente province, niente aerei di guerra, niente superstipendi a parlamentari e manager pubblici, niente superpensioni, niente evasione, niente mazzette."
    Potrei aggiungere: niente omicidi, niente furti, niente guerre, nessuna religione, nessun povero, nessun ricco sfondato, nessun politico ladro, nessun coniuge, o convivente, che non rispetta l'altro.

    Le enunciazioni di principio sono strabilianti. Ora porrei una domandina: come farle rispettare?
    Io una proposta l'avrei, ma Dio dovrebbe essere d'accordo e fare il miracolo. Perché senza un miracolo queste proposte sanno di demagogia.
    Mia cara Sari.....

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    1. Intanto per essere "demagogia" è propositiva, quanto alla sua applicazione, con questi chiari di luna e i personaggi che ce la indicano, più che demagogica la riterrei utopica.
      Siamo in piena campagna elettorale: trovi che le proposte che vengono buttate in campo (ormai palline da tennis, che rimbalzano da una parte all'altra) abbiano qualche fondamento o, anche queste, siano leggermente demagogiche?
      Per fine febbraio avremo la risposta, ma chiunque "vinca" dovrà dimostrare sia la sincerità delle sue promesse sia la capacità di mantenerle.
      Altrimenti non sarà la demagogia a trionfare, ma la sempiterna presa per il culo.

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    2. Dimenticavo: anche l'articolo 38 della Costituzione è demagogico, visto che per applicarlo a quanto pare non basta neanche un miracolo.

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    3. Il semplice elenco dei guai da sanare, senza indicarne le soluzioni, è demagogia, e la demagogia non è mai "propositiva", se vogliamo usare questa brutta espressione "sindacalese".
      Se si vogliono guarire le malattie si enuncia la terapia, non la diagnosi, sia pur esatta. Quanto all'articolo 38 è, quello sì, una presa per i fondelli. Quel che conterebbe è la sua applicazione, mai vista. Il capolavoro è, per quel che riguarda la costituzione, la prima dichiarazione di intenti: "L'Italia è una Repubblica democratica, basata sul lavoro". Se trovo chi mi spiega cosa voglia dire, lo propongo per una sinecura.

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    4. GIBA - E cos'è un miracolo se non una potenza, una forza? Ma è necessario crederci. Io so cosa c'è scritto nei puntini che seguono il "mia cara Sari..." e d'altra parte io non posso essere che io e tu.. tu! Ciao!

      GATTONERO - A fine febbraio sapremo chi siamo noi italiani... lo vedremo da come avremo votato e, per quanto mi riguarda, questo è l'esito che aspetto con più preoccupazione. Chi vincerà non si preoccuperà di mantenere le promesse fatte ma di mettere la mano sui nostri denari. Sarà terribile se non ci scandalizzeremo e chineremo ancora la testa, rassegnati.
      Ascolto molto la radio, sento i commenti degli ascoltatori e sono speranzosa. Ciao!!

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  2. Mi piace ascoltare i discorsi dei miei ospiti che parlano qui, a casa mia. Vi ho letti ma tornerò solo questa sera.
    Grazie ad entrambi... come fa bene il confronto.
    Intanto metto il link della home di Giba dove, nel suo editoriale, parla di elezioni.
    http://www.ottovolante.net

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  3. è molto bella l'immagine del figlio che ha trovato lavoro e che canta in bagno serenamente
    ciao

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    1. Sì, m'ha fatto bene sentire quella madre e spargo la notizia perchè non è giusto si faccia credere che ai nostri giovani non importa lavorare. Non avere lavoro umilia e indebolisce.
      Ciao e tante grazie per il tuo impegno che non è da poco.

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  4. Nel mondo che vorrei, il lavoro occuperebbe una parte non preponderante della settimana, e basterebbe comunque a far funzionare egregiamente la società, e a produrre abbastanza ricchezza per tutti, distribuita in modo equo e diffuso. Il tempo libero sarebbe giustamente considerato quasi sacro, per i suoi scopi di solidarietà, arte, cultura, creatività, svago.
    Nel mondo in cui viviamo, questi temi sono sovrastati dalla privazione della sicurezza del lavoro, e, con questa, delle garanzie minime di sostentamento e dignità, mentre la distribuzione della ricchezza prodotta non è mai stata così iniqua.

    Non stanchiamoci di ragionare, e magari di sognare, su questi aspetti (e magari fra due settimane votiamo chi non rinuncia a parlarne e a gridarne!)

    Un salutone.

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    1. Franz, fra il mondo che vorremmo e il mondo in cui viviamo passa una grande differenza, c'è in mezzo un grande lavoro che non deve spaventare. Il tuo mondo sarebbe anche il mio e se non ci stancheremo di ragionarci sopra, come hai detto, qualcuno ne sarà ricompensato.
      Ciao, buona domenica.

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  5. Come dice Giba mi sa un pochino demagogico dare risposte di quel tipo
    affermando che sia sufficiente fare o non fare questo e quello e tutto si risolve.
    Avremmo potuto risolvere quasi tutti i nostri guai se fossimo stati capaci di far manutenzione alla democrazia invece di lasciar governare una massa di felloni e rivotarli ogni volta.
    abbiamo bisogno di maggior impegno politico da parte di tutti,
    ritrovare la partecipazione e partecipare al rinnovamento.

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    1. Oltre la manutenzione alla democrazia occorre sorvegliarla attivamente perchè non ci si metta le mani a nostro discapito. Sì, maggiore impegno sociale sarebbe la cosa giusta ma prima occorre, e lo dico con dispiacere, costruire un cittadino consapevole e capace di decidere e non di seguire la corrente o peggio.
      Ciao!

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  6. Signori, avevo preparato una risposta articolata ma credo sia più utile dire che solo chi sogna può sperare di realizzare quel sogno. L'ottimista non è un visionario o un illuso ma colui che si fa custode di un giusto progetto sapendo bene che il suo lavoro dovrà necessariamente passare in altre mani. Ci vuole coraggio per fare tutto questo, soprattutto oggi dove non si aspettano le stagioni per raccogliere ma lo si vuole fare subito, appena piantato il seme. Solo chi spera attivamente, e cioè lavorando, prepara il futuro.

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.