Il 2 agosto del 1980 qualcosa si è rotto e tremo a quel "per sempre" che sono costretta a dire. Sono passati trentun anni ed ancora si sta chiedendo verità e giustizia... lo si è fatto finora inutilmente perchè i mandanti della strage sono ancora sconosciuti.
La promessa di aprire gli armadi di stato è rimasta sulla carta.
I morti, quel giorno, furono ottantacinque e duecento i feriti. Che non vuol dire che duecento persone sono state curate e tornate al loro lavoro, perchè in molti sono rimasti mutilati, invalidi incapaci di svolgere il vecchio mestiere, persone che oltre lo choc subito hanno dovuto reinventarsi la vita e cercare un difficile posto in una società di sani.
La legge 206 ( http://www.camera.it/parlam/leggi/04206l.htm ) che garantisce alle vittime di stragi un riconoscimento, è stata disattesa perchè anche le pensioni definitive, già riconosciute agli invalidi ed ai famigliari delle vittime, sono state, negli anni, rese provvisorie, congelate, ritirate... in un balletto vergognoso. Questi ultimi trentuno, sono stati anni duri... e per le vittime e per chi non ha avuto ferite visibili ma ha subito lo strappo della disillusione, della sfiducia nelle istituzioni.
Ogni anno, i bolognesi ricordano come hanno vissuto, personalmente, la tragedia. Io stavo cucinando per i miei tre piccoli sempre affamati ed ho "sentito" che qualcosa di brutto era successo... era nell'aria, nel petto. Poi le auto che correvano, le voci di uno scoppio terribile alla stazione... un telefonarsi per spandere la notizia che pareva irreale, quasi si dovesse essere in tanti per crederla possibile. Poi la richiesta di sangue, coperte, acqua, furgoni. Poi la radio pubblica e quelle private... e noi affamati di notizie che, quando arrivavano, ci facevano piangere.
Tutto questo accadeva in una nazione civile, democratica e si pensava che i colpevoli sarebbero stati cercati con ostinazione e puniti.
Invece...
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Vorrei esprimermi senza sproloquiare, quindi mi astengo con un rispettoso silenzio...in ricordo.
RispondiEliminaSaluti
Lo stesso che ho provato per la bomba ai Georgofili.... un boato che non somiglia a niente altro e che ti rompe qualcosa dentro....
RispondiEliminaoggi sono con i bolognesi nel ricordo e nella preghiera
La bomba ai Georgofili ... non sono mai andata vedere lo scempio ...
RispondiEliminaRicordo solo quel boato e quell'odore ...
Gli Italiani ricordano, non solo Bologna. Queste tragedie sono indimenticabili.Dolore e rabbia, appunto come Ustica.
RispondiEliminaUn bacio, amica mia!
Grazie del tuo ricordare, Mark.
RispondiEliminaBuona giornata. :)
Sari
Nonnatuttua, gli orribili fatti del '93 di cui parli sono ancora avvolti, purtroppo, nel mistero (uso questa parola per convenzione).
RispondiEliminaI sentimenti condivisi consolano e la solidarietà che tu porgi oggi la ricambio di cuore.
Sari
Cangala, ci passammo vicino quando venimmo a Firenze? Avevo dimenticato questo terribile fatto, in occasione del nostro rendez-vous.
RispondiEliminaCiao.
Sari
Hai ragione, Lili. L'italianità ci racchiude tutti in uno stesso abbraccio ed è bene non scordarlo mai.
RispondiEliminaUn bacione.
Sari