Tenere le mani davanti al viso e non aprire più gli occhi vedere solo un paesaggio monti e ruscello e sul prato due animali marroni contro il declivio verde chiaro verso il bosco più scuro.
E cominciare a fiutare l’erba falciata e lassù sopra gli abeti in lente volute un uccello piccolo e nero contro l’azzurro del cielo
E tutto in perfetta quiete e così bello che si sa vale la pena la vita perché si può credere che tutto ciò vi sia davvero
Noterella:"... lassù sopra gli abeti in lente volute un uccello piccolo e nero contro l’azzurro del cielo" (Fried) - "Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato." (Montale) - Poiché Montale pubblicò "Ossi di seppia" nel 925 e Fried nacque nel 920, ipotizzo malignamente che chi è rimasto influenzato dall'altro sia Fried. Senza saperlo, probabilmente. Tu che dici?
Ma sì, Giba, ogni influenza è possibile... e poi questi signori avevano anche qualche tratto in comune. E'probabile avessero una certa somiglianza del sentire. Tu che conosci Montale a memoria (e non solo), non pensi che anche lui possa avere subito il fascino di un'altro poeta? In fondo sarebbe normale... Ciao :)))
Qualcosa d'inedito c'è sempre, Giba ed è quel particolare tipo di assemblaggio del "ricevuto" che, se fatto onestamente, regala un'emozione nuova. Tu sai farlo. Ciao. Sari
Noterella:"... lassù sopra gli abeti
RispondiEliminain lente volute un uccello
piccolo e nero
contro l’azzurro del cielo" (Fried)
-
"Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato." (Montale)
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Poiché Montale pubblicò "Ossi di seppia" nel 925 e Fried nacque nel 920, ipotizzo malignamente che chi è rimasto influenzato dall'altro sia Fried. Senza saperlo, probabilmente. Tu che dici?
Ma sì, Giba, ogni influenza è possibile... e poi questi signori avevano anche qualche tratto in comune. E'probabile avessero una certa somiglianza del sentire.
RispondiEliminaTu che conosci Montale a memoria (e non solo), non pensi che anche lui possa avere subito il fascino di un'altro poeta? In fondo sarebbe normale...
Ciao :)))
Sari
Certo. Tutti risentiamo di tutto e non c'è niente che si possa dir nuovo.
RispondiEliminaQuel "malignamente" è sbagliato. Avrei dovuto dire "purtroppo".
A noi, cara, non resta che ridire.
Qualcosa d'inedito c'è sempre, Giba ed è quel particolare tipo di assemblaggio del "ricevuto" che, se fatto onestamente, regala un'emozione nuova.
RispondiEliminaTu sai farlo.
Ciao.
Sari
Che piacevoli commenti, quanto siete bravi, io vi ascolto e all'incantamento degli splendidi versi, aggiungo quello delle vostre riflessioni.Grazie
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