- "Sogno una pace leggera, diffusa, tanto normale da parer banale”- Sari

27 gen 2011

Olocausto


Credo sia il primo caso in cui i fatti vengono negati
 quando ancora i testimoni sono vivi.
Noi
NON DIMENTICHEREMO
nè gli orrori
nè chi li nega.

4 commenti:

  1. Ciao Sari, mi dispiace di non essermi accorta ieri di questo tuo post.
    Ma penso non cambi nulla, se lo leggo oggi.
    E mi aggiungo a te:

    Noi
    NON DIMENTICHEREMO
    nè gli orrori
    nè chi li nega.

    Un abbraccio,
    Lara

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  2. Hai ragione carissima Lara, queste nostre asserzioni valgono, varranno per ogni giorno ed ogni anno.
    Ricambio l'abbraccio, ciao.
    Sari

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  3. Forse, Sari, il passato non educa, a maggior ragione se ne parliamo troppo.
    Forse quel passato rivive solo in chi vorrebbe dimenticarlo. Forse questo fa male a chi c'era e non a chi lo considera storia non avendolo vissuto.
    Non serve continuare a parlarne, non di fronte ad altre centinaia di milioni di morti dei quali, guarda caso, non si accenna mai. Stalin, Mao e Pol Pot: chi erano questi ignorati assassini?

    Un bacio, Giba

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  4. Hai ragione, Giuliano, il passato non educa. Non è terribile?
    E' tutto vero quel che scrivi ma ricordare serve a coltivare la speranza che qualcuno, leggendo nei fatti, possa capire e salvarsi o mettere in guardia chi non sa.
    La memoria scritta e documentata serve a far sì che gli assassini non salvino, cancellando ogni memoria, la propria faccia.
    La storia deve sapere.
    Se la memoria non servisse proprio a nulla, perchè mai ci sarebbero tanti documenti e tanti libri di storia? Alcune persone si servono di quelli per trasmettere fatti, ripuliti, che fan loro più comodo... perciò chi sa deve perpetrare per contrastarli.
    "Conoscere è necessario perchè ciò che è accaduto può ritornare", scriveva Primo Levi. Quanto aveva ragione. Non oso pensare cosa direbbe di questi nostri tempi.
    Ciao Giuliano, buon pomeriggio.

    Sari

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.