Molly aveva pochi mesi di vita e già aveva perso la madre e una zampa. La madre era stata uccisa da un cacciatore e la sua zampa era finita in una tagliola che gliela aveva spezzata. La zoppìa le aveva tolto un poco di velocità, non la voglia di vivere ma si sentiva sola perchè le sue compagne ritenevano che la sua lentezza potesse metterle in pericolo e per la stessa ragione non aveva un compagno.
Nonostante la situazione Molly non era infelice ed era grata al destino perchè poteva procurarsi il cibo da sola e godere dell'aria pura che raffinava il pensiero... solo ogni tanto sentiva il grande peso dato dalle difficoltà della vita e in quei momenti si chiudeva nella sua tana per ritrovare la serenità. Da questi episodi usciva smagrita ma più forte e questo la rassicurava.
Capitò che un giorno, pieno di neve, la stanchezza si facesse particolarmente sentire ed essendo lontana dalla sua tana si accucciò nella neve. Per sciogliere la tensione, tracciò alcune linee sulla neve fresca e quando le guardò con occhi attenti vide che aveva disegnato un cuore. Quasi subito, attorno al cuore si materializzò una porta e Molly, immediatamente guardinga, balzò in piedi per fuggire da quella che pareva una trappola ma la curiosità, o un altro istinto, la trattenne e quando la porta lentamente si aprì lei la pensò una tana sotterranea e discese.
Nel fondo trovò una vecchia volpe, tutta d'argento, che l'accolse con un sorriso e l'invitò ad accucciarsi vicino a lei.
- So che sei stanca, vieni, riposa e canta con me.
Molly, docile, ubbidì e poco dopo l'aria si riempì di canti armoniosi. Ognuna cantava con una diversa tonalità ma l'insieme produceva benessere.
- Cosa ti angustia? - Chiese Volpe.
- Sono zoppa, vedi? Per questo sono sempre sola e la mia vita è densa di difficoltà.
- Posso aiutarti - disse l'argenteo animale e subito emise un suono sottile che non pareva uscire dalla sua gola ma si era certi che potesse raggiungere il cielo.
Molly si addormentò e quando si risvegliò si sentì rigenerata, forte come non mai e, grata, abbracciò la misteriosa benefattrice per quel benessere che sentiva inondarle il petto.
Volpe, sorridendole, le indicò la zampetta e Molly s'accorse che era ricresciuta. Emozionata e felice, come mai lo era stata, stava per porle mille domande ma...
- Sssttt.... - disse Volpe - ora vai ma ricorda che ogni volta che ti sentirai persa, stanca o in difficoltà, ti basterà disegnare un cuore e la porta si aprirà e potrai avere aiuto.
- Non voglio perderti, tornerò domani a farti visita e se ora vado è solo per provare nuovamente l'ebbrezza della corsa.
- Grazie, grazie, grazie... - disse Molly mentre la sua voce, allontanandosi, si confondeva col vento.
Uscì all'aria aperta e corse, corse, corse...
Quando tornò, ansimante per la lunga e appagante corsa, la porta era sparita e lei, seppure felice per la sua zampa rigenerata, si sentì triste.
Poi la vita divenne più facile, trovò un compagno e assieme diedero vita alla vita.
Solo molto tempo dopo, in un momento difficile, ricordò le parole della Volpe e disegnò, questa volta sul terreno soffice del sottobosco, un cuore.
La porta apparve, lei bussò e le fu aperto.
Sari
Bella la tua favola,facile trovarne il senso,meno facile ricordarci che nelle difficoltà dovremmo avere il coraggio di chiedere,di bussare,ma anche la disponibilità ad aprire il cuore a chi chiede un rifugio sicuro ed un po di calore.Buon Natale,Sari,ho girato un po anche fra i tuoi pensieri dell'avvento.
RispondiEliminaEh sì, hai proprio colto le mie intenzioni e aggiunto qualcosa di tuo: la disponibilità a farsi porta. Grazie per avere sfogliato il mio Avvento e tanti auguri per un Natale felice e sereno.
EliminaCiao.
Bella Sari. Sembra che tu sia stata volpe.
RispondiEliminaLo sono stata e sono stati i miei figli a curare le mie ferite. Se non è magìa questa...
EliminaCiao Lorenza cara.
Mi fa venire in mente una storia che conosco
RispondiEliminaForse ne abbiamo vissuta una simile.
EliminaBuona serata. Ciao.
Una favola che mi sembra di aver vissuto di recente...
RispondiEliminaOra, quando mi sentirò così stanca da desiderare solo di accoccolami sul letto e smettere di pensare (e mi succede nell'accudire mio marito) disegnerò un cuore...
Grazie Sari, auguri anche se in ritardo!
Cara amica che hai un marito da accudire, spesso mi sento in armonia coi tuoi pensieri e forse oggi, anche tu, lo sei con i miei.
EliminaUn abbraccio e tanti tanti tanti auguri.