Mi preoccupano molto le escalation di violenza verbale delle istituzioni, i loro cattivi modi, i cattivi comportamenti e il loro cattivo modo di confrontarsi. Non parlo di quelli appassionatamente accesi, ci mancherebbe, ma delle offese e della volgarità con cui ci si rivolge all'altro... non per prenderne, con la ragione, il sopravvento ma piuttosto come modo di colpire e svilire.
Questi modi denotano la statura morale di chi li usa e non posso stupire se poi qualcuno di loro ride contento e si frega le mani per il terremoto che distrugge vite, paesi e speranze... se dicono che a loro non importa della morte dei bimbi e degli aumenti dei tumore. E' evidente che per loro noi siamo carne da macello, un (il) modo di guadagnare, in fretta, denaro e potere.
E poi, a cascata, quei modi sono diventati quelli delle persone comuni, di chiunque abbia una pur minima forza da esercitare sull'altro in qualche modo indifeso... ogni furbata viene giustificata e ogni senso di colpa annullato.
E così sarà western e solo quando ci stuferemo di queste "libertà", ci ricorderemo della legalità, di normalità, ordine e li invocheremo.
A questo punto ci sarà qualcuno che proporrà di mettere le cose a posto...
Ma questa storia l'abbiamo già vista e sappiamo quanto dolore ci è costato perciò... pensiamoci adesso.
Pensiamoci quando andremo a votare.
Pensiamoci quando ascolteremo i dibattiti, si fa per dire, in tv e dovremo formarci una opinione.
Pensiamoci quando noi stessi saremo tentati di usare i loro metodi.
Pensiamoci bene, insomma.
La politica è cosa sporca, ci dicono e devono fare in modo lo sia. Questo sistema è crudele e tendenzialmente genocida. L'atteggiamento che "implementa" nella gente è terrificante. Questa infezione si chiama "potere" e corrompe in modo assoluto.
RispondiEliminaCi vendono poi l'illusione che se siamo abbastanza furbi, cattivi e testardi, se accettiamo l'idea di "camminare sulla faccia delle persone", potremo entrare nella stanza dei bottoni e condividere il potere. Molti, quasi tutti, accettano la competizione anche se è del tutto illusoria; questo è il "loro" modello "competi sino alla morte dell'avversario". Non sono solo i loro burattini, che mettono a governare il gregge, è il modello che è incancrenito e puzzolente.
Ciao Sari, buon fine settimana.
Quanti anni sono trascorsi da quando si cominciò a parlare di questione morale? L'argomento è sempre sembrato poco interessante, se non inutile, e invece ora qualcuno comincia a rendersi conto che la questione è quasi tutta lì.
EliminaCiao Rosa, buona serata a te.
Eh sì, siamo di nuovo tornati all'"uomo forte" che decide per tutti. Hanno tollerato per decenni gli ultras del calcio, io mi sono chiesta tante volte perché, e lì hanno allevato i nuovi squadroni della morte. Di notte a volte passo, per radio, ad ascoltare la zanzara, che da in qualche modo la misura della volgarità e della violenza attuali, che tuttavia radio 24 tollera perchè fa ascolto. Condivido tutto , Buon Natale Sari, con affetto.
RispondiEliminaDa tanto tempo sostengo che c'era un progetto che ci avrebbe portato qui, dove siamo ora. Inenarrabili gli episodi che accadono fra i cosiddetti tifosi...
EliminaSe sono tanto amareggiata è per via di quel che sento fra le persone che conosco... esprimono pareri di cui non si vergognano, mi lasciano allibita e mi fanno sentire estranea pur fra conoscenti.
Buon Natale a te e alla tua famiglia, Lorenza. Con stima e affetto.
Ciao.
Tu pensa alla vicenda del glisofato. Io ne trattai sul mio blog ben due anni fa ed ora nonostante si sostenga l'aspetto cancerogeno l'UE ne ha esteso l'utilizzo per altri cinque anni con la compiacenza della Germania che ha nella Bayer un colosso fortissimo che ha di recente acquisito proprio la Monsanto, principale produttrice di glisofato con il suo prodotto Roundup. Drammatico il servizio di ieri sera alle iene.
RispondiEliminaPoco tempo fa vidi un servizio sui vini dove ben si vedeva come la vicenda glisofato fosse davvero scandalosa. Non so come si potrà tornare indietro dopo simili pestilenze che fanno ricche le case farmaceutiche ma la nostra sfortuna.
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