Profumata di salsedine e desiderosa di un bagno tiepido per
togliersi di dosso sabbia e i resti
della crema solare, entrò in casa e buttò nell'angolo la borsa da mare che si aprì
facendo rotolare sul parquet flaconi, forcine e monete Lei non se ne curò, era troppo stanca e proseguì verso il bagno.
Quel giorno aveva fatto lunghe nuotate in mare, il sole le
aveva incendiato la pelle e non vedeva l’ora di rinfrescarsi. Sentiva bruciare soprattutto le spalle… aveva
una carnagione chiara, da rossa con lentiggini e si ripromise di adottare, fin
dall'indomani, un solare con una protezione più alta.
Mentre posava l’accappatoio vicino al box della doccia, si
guardò rapidamente intorno ammirando le piastrelle e gli accessori che aveva
scelto con cura e sorrise pensando quanto amava quella casa. Era un po’
isolata, sì, ma silenziosa e quieta, aveva tanto verde alle spalle e le vetrate
davano direttamente sul mare, non c’erano locali notturni e tutto era come piaceva a lei… Pensò d’essere stata veramente fortunata a poterla
acquistare.
Amava molto il mare che sempre riusciva a calmarla…
ristorarla… a farla sentire piccola e contemporaneamente parte importante dell’universo.
Era soddisfatta.
Girò le manopole che regolavano l’acqua ed entrò nel box
della doccia.
La sferzata fresco-tiepida le diede immediato ristoro e lei,
come sempre quando si trovava sotto quel getto che la massaggiava, alzò il viso
verso il getto e si rilassò.
Passando la mano sui capelli lisciati dall'acqua, si ricordò
che l’indomani aveva appuntamento col parrucchiere. Erano già troppo lunghi.
Spuntatina o taglio giovane e sfizioso?
Mah! Avrebbe deciso secondo l’umore del momento.
Stava sorridendo all'idea del nuovo desiderio di sembrare
più giovane e carina quando un rumore, prima sporadico poi via via più
insistente, destò dapprima la sua curiosità e poi la mise in allarme.
Tlik tlik tlik
Era come un tintinnio, dapprima rado poi sempre più veloce, irregolare. Come se piccole
biglie metalliche stesero cadendo sul marmo. La fonte del rumore era vicina e
si sporse oltre il vetro della doccia senza
notare nulla.
Tlik tlik
tlik.
S’accorse che il rumore era dentro la doccia ed alzò lo sguardo verso
l’erogatore dell’acqua. Lo toccò per sincerarsi che non stesse perdendo pezzi… no,
tutto era a posto.
Tlik tlik
tlik.
Il rumore divenne insistente e lei abbassò lo sguardo sul piatto
di marmo rendendosi conto che il rumore proveniva da lì.
Tlik tlik
tlik.
Quello che vide, la riempì di sgomento. Il rumore era
provocato da piccole lentiggini che si
staccavano dal suo corpo per cadere via via sul pavimento della doccia formando
mucchietti che la potenza del getto trascinava in gorgo verso lo scarico.
Inorridita, si strinse le braccia attorno al corpo, quasi a
proteggersi da quello che sembrava un irreale maleficio ma la sua pelle diventava
sempre più bianca ed alcune zone del
corpo erano già color latte. Avrebbe
voluto chiudere l’erogatore ma l’ansia non
le permise di compiere quel gesto che pur
aveva compiuto mille e mille volte.
Tlik, tlik,
tlik…
Angosciata e spaventata cercò di uscire dal box, ma sembrava
che i suoi piedi fossero incollati al marmo del piatto mentre lo scarico
continuava ad ingoiare le sue amate lentiggini. Avrebbe voluto, dovuto difendersi
tappandolo ma fu incapace di compiere
anche quel gesto.
Tlik tlik
tlik.
Un dubbio atroce attraversò la sua mente: che sarebbe
successo quando la sua pelle sarebbe stata priva delle macchioline che da
sempre facevano parte della sua persona? Ci sarebbero state altri parti da
inghiottire poco a poco?
Sarebbe interamente finita nello scarico della doccia?
Tlik tlik
tlik.
Inorridita, urlò. Urlò con tutte le sue forze e si rese
conto solo in quel momento di quanto la casa fosse isolata… che gli unici
vicini erano ancora in spiaggia... che era disperatamente sola ed impotente in
quell’orribile e misterioso accadimento.
Gridò ancora! Ancora ed ancora!
Con un sobbalzo si svegliò. Era raggomitolata
sull'accappatoio, la pelle arrossata dai troppi bagni in mare e la testa in
fiamme. Si guardò la pelle: le lentiggini erano ancora tutte sulla sua pelle.
Aveva sognato! Il sollievo le gonfiò il respiro ed il cuore
rallentò i battiti furiosi.
Scrollò il capo! Aveva preso troppo sole… decisamente! La
sua pelle scottava. L’indomani avrebbe comperato un cappello ed una protezione
solare altissima. La più alta che avrebbe trovato in commercio.
Per calmarsi totalmente, fece un giro di ricognizione per
tutta la casa, trovando ovviamente ogni cosa al suo posto. Rassicurata, aprì il frigorifero e si versò
un succo di frutta fresco che sorseggiò stesa sul divano.
Rise di se stessa.
Completamente serena, si avviò verso la doccia
divertita dal sogno inconsueto. Regolò il getto dell’acqua ed alzò il viso per
esserne ristorata.
Sì, domani si sarebbe fatta tagliare i capelli. E sarebbe
uscita a cena con quel signore che abitava non lontano da lei e che,
garbatamente l’aveva già invitata altre volte ottenendo il suo rifiuto.
L’avrebbe corteggiata?
Mah! Se si fosse rivelato simpatico… poteva sempre farlo
lei!
Ed a quel pensiero, il suo sorriso s’accentuò.
Poi un rumore, “quel rumore”..
Tlik… tlik…
tlik…
Una Sari spensierata
Non si è svegliata del tutto.
RispondiEliminaSu su svegliamola bene...
Ciao Sari, sairaccontare molto bene ed in modo coinvolgente.
Grazie Carla. E se invece fosse sveglia e il sogno solo una premonizione?
EliminaEhehe... ciao ciao.
Svegliati subito! Non ti scrollo ... altrimenti tlik tlik ...
RispondiEliminaAhahaha... che colla scadente quella che con cui sono state attaccate le lentiggini... ahahha...
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