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14 apr 2014

Don Milani e l'Obbedienza

In tempi bui, cerco consolazione negli scritti che ci hanno lasciato le grandi persone e pochi giorni fa mi sono imbattuta, quasi per caso, nelle righe scritte da un giovane prete che ci ha  lasciato pensieri  importanti in vari settori. Un giovane che ha avuto contro tutti, anche i "suoi", ma   non si è arreso: don Lorenzo Milani.
Il brano che riporto fa parte di un intervento fatto ai cappellani militari che potete leggere per intero   QUI  e  ANCHE QUI



"Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri."
da "L'obbedienza non è più una virtù"

Attuale no? Pare rivolta a noi, oggi.
E' scoraggiante pensare che ogni tempo è sovrapponibile al passato, senza che la storia insegni o preservi.


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6 commenti:

  1. Direi che sono più attuali e urgenti che mai, in tempi in cui l'adesione critica è ormai soppiantata dal tifo passionale e selvaggio.

    Un salutone.

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    1. Da quel che sento, le persone sono scoraggiate, senza forza e dicono del governo: vediamo cosa succede, non potendo/sapendo cosa altro fare. Ormai il potere è in mano di pochi che se la cantano e suonano fra loro (vedi ultime nomine). Un governo di non eletti che se la fa con un condannato NON può produrre niente di buono e ne subiremo le conseguenze che, a mio avviso, già si vedono.
      Ciao Franz sempre attento.

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  2. Concetti precisi e chiarissimi. Trovo raccapricciante di questi giorni leggere nella propaganda per le elezioni europee parole contro i "tedeschi" come se i nostri guai economici provenissero dal comportamento di un altro popolo e non da scelte di politici e di settori finanziari.
    A proposito di Cappellani militari obbedienti ti passo un link che avevo trovato recentemente sulle loro carriere - ciao - CAPPELLANI GENERALI
    http://www.blitzquotidiano.it/economia/cappellani-ufficiali-con-lo-stipendio-da-1834788/

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    1. Raccapricciante, il termine mi trova d'accordo. Ho letto quel che suggerisci ed è sconcertante come anche in certi ambiti la moralità sia stata annullata dal profitto. Vorrei sapere chi è stato beneficato dagli stipendi che dicono non avere percepiti, a quali "poveri".
      Ciao.

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  3. Vedi Sari, i tempi sono cambiati a tal punto che questo pensiero di don Milani
    mi riporta ad un tempo in cui il mondo era o bianco o nero
    oggi tante sfumature di grigio hanno diversificato le posizioni
    e sebbene io creda che ciò sia un bene
    spesso rimpiango quei tempi in cui ero convinto che ci fossero buoni e cattivi ben separati.
    Abbiamo imparato ad ascoltare le ragioni di ciascuno
    e con i nostri trascorsi e la cultura che ci siamo fatti
    abbiamo imparato a scegliere chi ci è più affine da che non lo è
    e non chi è buono da chi è cattivo o chi è oppresso da chi è oppressore.
    In ogni caso grande rispetto per don Miliano
    ma anche grande ammirazione per te.

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    1. Credo sia giusto rispettare ogni sfumatura di colore, politico o meno, ma la moralità, la giustizia, impongono di separare chi agisce per il bene comune e chi lo fa solo a vantaggio suo o dei suoi.
      Io non vedo la capacità di scelta di cui parli... credo ci si aggreghi per pigrizia o per ignoranza. Per convenienza. Non vedo neppure la capacità di ascolto... magari fosse così. Hai letto le nomine di ieri? Chi ne è contento? Destra e sinistra sono divenuti partito unico, alleati finanziarmente... come non sentirsi scoraggiati?
      Buoni e cattivi... meglio sarebbe se fossero tutti dei "controllati".
      Mi fa tanto piacere sapere che qualcuno, come te, prova ancora un barlume di fiducia. Io non l'ho in questa classe "politica" ma spero di avere torto.
      Ciao, grazie.

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