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22 apr 2013

Questione di stile e forse d'altro

Dopo il bravo  giornalista  che ha condotto per una settimana  la bella trasmissione radiofonica "Prima Pagina" (rai3rai),  diventa   evidente la statura giornalistica di chi ha avuto la sventura di  prenderne il testimone. Il primo svetta, il secondo rimane nella polvere  e diventa impossibile ascoltarlo, meglio  cambiare canale. 
Ascoltando ogni mattina  la rassegna  stampa della suddetta trasmissione radiofonica, appare chiaro come il giornalismo detti, influenzi,  in maniera sempre più evidente, l'opinione degli ascoltatori.  Come se i politici fossero loro. 

Trovo che la categoria dei giornalisti  andrebbe attentamente educata e invitata a  cercare e riportare notizie,  invece di dare giudizi e lasciarsi andare ad esternazioni poco professionali. 

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12 commenti:

  1. E' quello che sta tentando di fare Grillo. Ma nessuno, ancor meno i giornalisti, gli dà retta.
    Talvolta i giornalisti più che alla libertà di stampa (e di parola) dovrebbero appoggiarsi alla libertà di tacere.
    Ma, se lo fanno, i "padroni" li relegano alla pagina degli spettacoli, ovvero ai commenti sulle fattorie in crisi, di fatto tagliandogli le gambe della carriera, dopo avergli tarpato la lingua.
    Anche loro fanno parte di un'Italia che annaspa per sopravvivere.
    Piove, e siamo ancora senza un governo da insultare... Non ci resta che dare dei "ladri" (a pioggia, ovvio) su tutta la ghenga lassù.
    Ciao.

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    1. Siamo ormai al pensiero unico, come dice un noto giornalista e questo non fa onore a nessuno, nè al giornalista nè alla testata. Io ho scartato quelle che ritenevo più false e seguo solo i giornalisti che mi paiono degni di fiducia che non vuol dire che io pensi non debbano sbagliare mai.
      Grillo è la cartina di tornasole di questi nostri governanti che anche in questo momento travagliato hanno dato il peggio... d'altra parte ogni botte dà il vino che ha.
      Piove anche qui e i prati paiono risaie... mettiamo tutto in conto al prossimo governo o addebitiamo a quello uscente? ;)
      Ciao.

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  2. anch'io ascolto questo programma quando posso ed ho le mie preferenze. sì, alcuni sono piuttosto tediosi. buona giornata

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    1. Eh siamo già in tanti ad ascoltare la bella "prima pagina" di rai3. Mi fa piacere che ci sia anche tu all'ascolto.
      Buon pomeriggio Ant.

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  3. L'ascolto in machina e mi piace (non sempre)
    I giornalisti sono solitamente una categoria di gente ben informata
    perchè professionalmente lo dovrebbero essere
    capita che per far carriera e essere parte del gotha televisivo
    siano costretti a dare anche opinioni
    e qui casca l'asino!
    Difatti ste opinioni le vogliono dare anche quelli che non le hanno
    o le hanno confuse o smaccatamente di parte
    e allora succede quel che dici te.
    Personalmente sono convinto che buona parte del successo elettorale di Grillo sia dovuto alla risonanza mediatica che gli hanno dato i (tele)giornali.

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    1. I giornalisti sono sicuramente informati ma spesso non ci dicono quel che dovrebbero.
      Grillo non ha avuto la risonanza dai giornali ma dalla rete. Avessero potuto farlo, avrebbero oscurato la rete con tanti saluti alla democrazia.
      Stavo pensando al giornalismo spettacolo... quale sarà stata la prima trasmissione con questo segno? Non ho in mente niente ma ci penserò. Tu lo sai?
      Ciao!!

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  4. I miei ritmi di vita, un plo' sbilanciati nelle ore notturne, mi impediscono di ascoltare quella trasmissione, ma nei rari casi in cui mi alzo in tempo lo faccio volentieri.
    Il più delle volte però trovo giornalisti arroccati, magari anche elegantemente, su posizioni di assoluta retroguardia e conformismo.
    La libertà di informazione in Italia è statisticamente a livello di quarto mondo, come dimostrano le classifiche di 'Reporter sans frontière'.
    La cosa è nello stesso tempo, e in misura molto importante, causa ed effetto del degrado politico sempre più conclamato.

    Un caro saluto, e, nonostante tutto, sempre in alto i cuori, e la combattività!

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    1. Vero Franz, ho sottomano la notizia dove Reporter Senza Frontiere dice: " Nella classifica redatta dall'associazione internazionale l'Italia precipita dal 50° al 61° posto, ben al di sotto di tutti i principali Stati europei. Uno scivolone che si giustifica con la fase del declino del berlusconismo, quando il conflitto d'interesse è deflagrato in tutto la sua potenza, le minacce recapitate dalle organizzazioni mafiose ad oltre 12 giornalisti, con la tagliola delle richieste di risarcimento danni o usate a scopo a intimidatorio."
      Ma, come dici, sempre in alto i cuori... mai lasciarsi scoraggiare. Io talvolta sono lì lì ma poi mi riprendo.
      Ciao

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  5. Volevi sapere chi fu il primo giornalista che fece spettacolo? sicuramente Maurizio Costanzo con "bontà loro". Ciao,Liliana.

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    1. Quella trasmissione non l'ho mai vista e non so se si occupasse di inchieste e politica... mi informerò presso la rete.
      Ciao e grazie.

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  6. La prima cosa che raccomandano ai master di giornalismo, è che il cronista deve tener rigidamente separati la cronaca ed i commenti relativi.
    Ora hanno inventato la brutta parola: "opinionista", per definire il commentatore "autorizzato". In realtà il giornalista dovrebbe essere sia cronista che commentatore, in due realtà convergenti nella stessa figura professionistica.
    Purtroppo questo non è più possibile, da quando i giornali sono finanziati dallo stato (dietro l'imput di partiti diversi), e da quando gente come Berlusconi e De Benedetti dettano la "linea politica" da seguire a coloro che, ormai, sono scribacchini venduti al padrone.
    Anche i primi quotidiani avevano simpatie "particulari", ma il volume delle vendite dettava le regole finali. Un Montanelli poteva essere cacciato dal suo Giornale, ma un gruppo di lettori consistente lo seguiva. Oggi chi seguirebbe un Belpietro, o un Sallusti ? Forse neppure il proprio cane. A noi contribuenti questi giornali di parte, che non leggiamo, costano un mare di quattrini. Vadano tutti al macero, per quel che servono.
    Ciao Sarina, ciao amici tutti.

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    1. Non manteniamo solo i giornali di parte ma anche quelli che non sono in edicola, che nessuno ha mai visto e che forse non vengono neppure stampati. Siamo un paese corrotto ma qualcosa dovrà per forza cambiare.
      Ciao Giba, un abbraccio.

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