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10 mar 2013

Ricevo e inoltro

Scrive Leone:

“BONI’SMA”, era il titolo di un libro dialettale modenese, che fu adottato come testo scolastico quando io ero in seconda o terza elementare. Sulla copertina c’era la foto della Ghirlandina di Modena e nella prima pagina una poesiola per la richiesta delle generalità del proprietario. Il testo diceva:

Questo libro è di carta
questa carta è di pezza
questa pezza è di lino
questo lino è di terra
questa terra è di Dio
questo libro è mio. 
Se tu lo perdessi
nelle mani di chi andasse
il tuo nome vuol sapere: Leone 
il cognome va cercando: Sacchi.
Ma se tu lo ruberai
all’inferno te ne andrai
e dirai maledetto quando lo rubai.

Mi sono ricordato questa filastrocca e pensavo a quanta gente sarà già andata all’inferno e quanti ancora si stanno preparando ad andarci con tutte le ruberie ed il malaffare che ha continuato a dilagare nelle amministrazioni pubbliche e private del nostro paese. Ma la speranza nell’inferno che dovrebbe colpire i disonesti non mi basta. Io mi sono sempre battuto e continuo a battermi contro la disonestà e contro tutte le ruberie e mi auguro che da queste elezioni possa uscire un nuovo governo capace di porvi fine e di creare delle leggi in grado di comminare le giuste pene a questi malfattori.

Io ho sempre lavorato come operaio dipendente ed il mio salario era controllato e sottoposto alla giusta tassazione per il funzionamento dello stato. Perché non rendere pubblici anche tutti gli atti degli enti pubblici e privati e sottoporli ad una giusta tassazione per sviluppare l’economia del paese?

Addirittura in Italia siamo all’assurdo di segreti di stato che non debbono essere rivelati per non turbare l’opinione pubblica, ma di cui continuano a pagare le conseguenze i lavoratori italiani. E che dire dei segreti che continuano a coprire da oltre trent’anni assassini e mandanti, che magari hanno occupato e forse continuano ad occupare posizioni di comando nel paese?
Questa è un’altra delle vergogna che contribuisce a togliere fiducia nelle istituzioni democratiche ed allontana la soluzione dei drammatici problemi del nostro paese.

Io continuo a guardare con fiducia ad un nuovo governo, che spero sia prossimo, che cominci ad affrontare i problemi della giustizia e del lavoro.

Leone S.    
10/03/2013



Leone, amico mio, il guaio è proprio questo: non si crede più a nessun  inferno, ma non te lo dirò perchè la tua forza di centenario (cent'anni compiuti il 20 febbraio)  mi dà forza.





5 commenti:

  1. Forse l'inferno eterno contrasta con una vita terrena limitata; ma una accidente di punizione sarebbe necessaria. Magari ritornare a reincarnarsi come vermi e dover ripercorrere la strada evolutiva. Ciao e salutami il buon Vecchio

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    1. Ecco, ripartire dal verme non sarebbe male...
      Leone sarà contento del tuo saluto, gli dirò chi sei. Grazie.
      Ciao Francesco.

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Ciao Sari...Un salutone...
    come sai sarò assente per qualche giorno
    Passato l'inferno del momento..spero di essere poi in..paradiso.
    ma di sicuro ci sentiremo al più presto

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    1. Sì, ci sentiremo presto e tu dirai che il paradiso è nel sollievo.
      Aspetto, assieme alla nostra comune amica, a dita incrociate.
      In bocca al lupo, Nilo, un abbraccio.

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