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19 feb 2013

Raffronti

Poco tempo fa dicevo alla  cara amica Matilde, del mio vecchio amico Leone che domani compirà cent'anni.   Le dicevo dei ricordi  e lei ha unito qualcuno dei suoi che, riletti da chi come me non ha vissuto la guerra, fa impressione. 
Riporto qui  quel che dice Matilde...  sono certa farà rabbrividire anche chi leggerà.

"Cara Sari, proprio oggi mentre siamo tutti annegati tra bugie e dolcetti vari ti voglio parlare della fame di guerra a Torino.  Naturalmente io ho vissuto a Torino, ma credo fosse uguale in tutte le città. Nelle campagne era un poco più facile procurarsi qualcosa 'fuori tessera' ma in città era molto difficile. A parte i costi, le città erano circondate da una cinta daziaria sorvegliata e le pene molto severe. Già nel 1940 era stata introdotta la carta annonaria, personale e non cedibile, che regolava la distribuzione dei commestibili. In principio riguardava le cose d' importazione come zucchero e caffè poi furono introdotti olio, burro, strutto e, qundo nel 1941 si arrivò a pane, pasta e riso,  pure tutto il resto fu regolamentato. Nel 1942 la carta consentiva la disponibilità giornaliera di :

150 gr. di pane
20 gr. di carne
35 gr. di patate
25 gr. di legumi
6 gr. di riso
7 gr. di pasta
12 gr. di grassi
5 gr. di formagigio
50 gr.di frutta
200 gr. di latte
16 gr. di zucchero.
1 uovo alla settimana

Praticamente senza gli acquisti clandestini era impossibile sopravvivere. Proprio per questo e per le case distrutte dai bombardamenti metà della popolazione era sfollata nei paesi limitrofi.
Naturalmente con la fine della guerra nel 1945 finirono i bombardamenti, ma la situazione alimentare migliorò molto lentamente. Solo gli aiuti americani diedero un poco di respiro, ma le carte annonarie per alcune generi erano ancora in vigore nel 1947. Qualche volta bisogna ricordare per apprezzare la pace di cui godiamo.
Auguri di buon proseguimento per il tuo Centenario e digli che è in buona compagnia perchè nell' ultimo censimento i centenari in Piemonte sono risultati essere 1500. "

Beh, ogni volta che leggo quella lista   la paragono ai nostri supermercati, ai bisogni che  imperano, ai prodotti usa&getta,  penso che una sola merendina, quella che i genitori infilano dentro lo zainetto dei figli, ha più calorie del pasto giornaliero descritto sopra.
Ci si ammalava di fame, in quei  tempi tristi , di troppo cibo  ci si ammala oggi.  Vittime di guerra  da una parte, vittime del consumismo sfrenato dall'altra. Quella via di mezzo, quella che porta a star bene, al giusto equilibrio, al non spreco, è così difficile imboccare?
La crisi, oggi,  ci sta costringendo ad essere virtuosi.. che tristezza pensare alla costrizione come mezzo virtuoso.


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10 commenti:

  1. Non si chiama più carta annonaria, è un bigliettino su cui si scrive quello che si "deve" comprare. Ogni tanto già si vede chi, guardando i cartellini dei prezzi negli opulenti supermercati, caccia la biro e trassa qualche voce dalla lista. A casa era vista come utile, alla prova del costo diventa spesa superflua. Parlo di generi commestibili, già inseriti in quella lontana famosa carta, con la differenza che allora era dura sopravvivere restando nei limiti quantitativi che quella imponeva, adesso, per sopravvivere "devi" starci dentro. O muori, talvolta non metaforicamente.
    Quello che non è riuscita a fare la guerra, con la sua autarchia forzata, riesce a farlo l'economia, con la sua abbondanza sfrenata e senza controlli dell'offerta, contro una domanda che, giorno dopo giorno, si contrae.
    Ciao, Sari, buon prosieguo di settimana.

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    1. Sì, dove non è riuscita la guerra arriva l'economia. Furono i giaponesi a dire, a conflitto finito, che avevano sbagliato a far guerra con le armi ma che ci avrebbero riprovato usando l'economia? Vedi, loro non ce l'hanno fatta ma qualcuno l'ha presa sul serio e.. guarda cosa sta succedendo a livello mondiale.
      Credevo che avrei lasciato un mondo migliore ai miei figli, invece tutto sta precipitanto. Non tutto è male, chiaro, anzi, la crisi sta facendo nascere consapevolezza, solidarietà fra le famiglie e questo è sicuramente un bene... e anche il minor consumo lo è ma la mancanza di lavoro è un gran problema.
      Ciao Gattonero, felice giornata. :)

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  2. Cosa te ne fai di 7 grammi di pasta?
    È la lista per un passerotto!
    Pazzesco!
    Auguri a Leone.

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    1. Sì Francesca, proprio da passerotto. Non mangio molto ma mi fa un grande effetto quella lista giornaliera.
      E manca il cioccolato. (Mi permetto di scherzare su un fatto tragico)
      Grazie per gli auguri, li porterò a Leone, domani, e gli dirò che glieli porge una bella, intelligente e giovane signora.
      Un abbraccio.


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    2. Ciao Sari, ho scoperto il tuo blog solo ora, sei fantasticadolcissimaecara! Michi

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    3. Benvenuta, Michi! Tante grazie per il tuo entusiasmo, spero di meritarlo.
      Un abbraccio.
      Sari

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  3. "...che tristezza pensare alla costrizione come mezzo virtuoso."
    Bellissima considerazione, complimenti
    A casa mia si mangiano 70 grammi di pasta a testa (li peso) e quando lo dico la gente si stipisce perchè son pochi
    immagino cosa dovevano essere 7 grammi.

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    1. Siamo abituati a mangiare troppo e non ce ne rendiamo conto, avremmo bisogno di meno cibo per il corpo e molto più di quello dello spirito.
      Sì, spaventoso quel 7 grammi di pasta... che tempi duri sono stati quelli.
      Ciao!

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  4. Se lasciassimo fare a Monti, credo che arriveremmo presto a far la coda all'annona. Sari, hai ricevuto l'invito del bidonista? Corri all'ufficio rimborsi che è pronta una busta di euro per te !!! Hehe,a me niente, deve aver saputo che qui il gioco delle tre carte l'abbiamo inventato! Baci

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    1. Ciao Giba, non ho ricevuto posta dal b...idonista, forse ha pensato che per la mia città conveniva risparmiare la carta.
      Aspetto la tua Home del dopo voto. Sarà interessante. Noi italiani andremo a votare al buio, con tante promesse e contraddizioni ma una candelina l'abbiamo...
      Ciao! Baci ricambiati.

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