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23 nov 2012

Beato il popolo che sa conservare le proprie radici



Prima hanno tolto il crocefisso dalle aule scolastiche, ora tocca al presepe e mi chiedo, in nome della pluralità del pensiero, se non finiremo per cancellare anche i libri di storia. La nostra.
In una cittadina emiliana la preside ha deciso - con il parere favorevole del collegio dei docenti  - di non permettere temi religiosi in classe. Così, in vista del Natale, anche il presepe è finito nella lista dei simboli proibiti, questo in nome del multiculturalismo, penso, e magari sostenendo di rispettare così chi crede in altra divinità.
I genitori si sono lamentati, ovviamente, e si vedrà se la decisione potrà essere revocata.
A chi pensa si potesse fare diversamente, piuttosto che proibire i simboli che fanno profondamente parte della nostra cultura, dico che sì, si poteva fare. Da anni, tanti, in una scuola che conosco bene, si tiene conto delle credenze/usanze dei bambini che la frequentano e si celebrano tutte, in classe, ognuno come gli va. (Questo è rispetto vero)
Si è stabilito un giorno, che per desiderio di tutti è stato in occasione del Natale, e hanno dedicato l'allestimento "religioso" di una parete dell'aula secondo l'etnia. L'insegnante mi diceva, ridendo, che quell'anno le sarebbero bastate le quattro pareti dell'aula ma che le rimaneva libero il soffitto. Dicevo che, nel giorno stabilito, ognuno ha portato a scuola i piatti della tradizione e si è festeggiato con piena soddisfazione di tutti.
Il risultato, come si può immaginare, è stata la completa integrazione delle famiglie. I genitori hanno imparato a rispettarsi, capirsi, a condividere e questo ha favorito il buon andamento dell'anno scolastico e... dico io... alla qualità della vita e del mondo.

Ecco, questo potrebbe fare la preside  emiliana,  che potrebbe ulteriormente obiettare: e chi non crede? Chi non crede può guardare il soffitto.     .

10 commenti:

  1. Splendido esempio fattivo di pace e fratellanza reale: quello di quella maestra, ma anche il tuo nell'avergli dato un po' di attenzione e diffusione.
    Un saluto di pace.

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    1. Bell'espressione... un saluto di pace anche a te, Franz. Namastè, come ci ha insegnato TT.

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  2. Non mi piacciono gl'insegnanti e tantomeno le dirigenti disposti a rinnegare la propria cultura. Allora cominciassero a rinunciare ai quindici giorni di vacanze natalizie! eh,per coerenza!

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    1. Ecco la voce dell'insegnante che è in te, Lili. Sono d'accordo: no feste no vacanze.
      Bacio.

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  3. Sono sempre stato convinto che i simboli religiosi sarebbe stato meglio toglierli dalle aule delle scuole
    finchè un giorno leggo sul giornale che tale richiesta è stata fatta da un non cattolico in nome del rispetto della multietnicità,
    da quel giorno avrei preferito mettere un simbolo religioso cristiano in ogni parete dell'aula.
    L'esposizione dei simboli della nostra religione di Stato
    sono il risultato di accordi con la Santa Sede,
    non si tratta (solo) di rispetto delle tradizioni o della storia,
    si tratta soprattutto di rispetto delle leggi dello Stato
    al quale rispetto sono tenuti tutti i cittadini e gli ospiti del territorio dello nazionale.
    Se poi gli insegnati decidono di istruire gli alunni sulla esistenza di usi e costumi diversi
    non è faccenda su cui si sia legiferato,
    l'importante è che i simboli restino al loro posto,
    il crocefisso e il ritratto ufficiale delPresidente della Repubblica

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    1. Perfetto, Massimo, non avevo considerato questo aspetto del fatto ma ora che ci penso... hai proprio ragione. Se i nostri ragazzi crescessero con quei due simboli e una corretta educazione divica, non ci sarebbero persone che sputano pubblicamente e impunemente sulla bandiera italiana.
      Ciao.

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  4. Se leviamo il crocefisso dalla scuola, tra un po' lo leveremo anche dalle strade, copriremo i tabernacoli, chiederemo al negoziante di levarlo dalla parete del suo negozio?

    Mah ...

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    1. Pensa... bastano poche persone per mettere in discussione i valori che invece dovrebbero essere ben custoditi. Cangala bella, quanto vorrei si potesse rimettere a posto tutto quello scompiglio che c'è in giro.
      Ciao!

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  5. Una domanda: ma se noi dovessimo andare a vivere in un paese dove si professa un'altra religione, chiederemmo forse di togliere i loro simboli dai luoghi pubblici, dalle scuole, dagli ospedali?
    Sarei rispettosa della cultura che mi ospita e non mi sentirei per niente a disagio.
    Ma é tanto difficile?
    Francesca

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    1. La domanda è pertinente, Francesca. Si prendono decisioni incredibili e contro il nostro stesso interesse... come non avessimo altro a cui pensare.
      Un abbraccio.

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- Grazie per il tuo commento che sarà sicuramente rispettoso.