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21 feb 2010

Domani il sacerdote della mia parrocchia passerà a benedire la mia casa, in occasione dell'avvicinarsi della Pasqua.
Benedire, è chiedere a Dio protezione e grazia, e quale luogo ha maggiormente bisogno di essere raccomandato a Dio delle nostre case? Questa bella usanza, in molte città non esiste più perchè sono troppo affolate ed i sacerdoti sempre in numero minore. Peccato.
I giovani forse non sanno neppure quanto fosse atteso da tutti questo momento. Lo era da chi aveva fede e da chi non l'aveva.... e costoro non aspettavano per via di quel "non si sa mai" o per superstizione... no, era per la semplice gioia di un incontro positivo che arricchiva sia la famiglia che il sacerdote.
Nella mia casa di fanciulla, i giorni che precedevano la benedizione pasquale della casa, erano caratterizzati da un grande fermento. La mamma, in quella occasione, non lasciava neppure il più piccolo spazio della casa senza una bella ripassata... ed a Pasqua tutto splendeva e profumava di sapone e di cere.
In quei giorni di frenetico lavoro, ognuno aveva i suoi compiti. Il babbo smontava tutte le tende e puliva le parti alte degli armadi, la mamma dirigeva, lavava e noi figli spolveravamo. Anche i cassetti venivano ripuliti e riordinati e quell'incombenza avrei volutofosse affidata a me... ma la mamma la teneva invece per sè per via dei documenti che erano stati messi lì in attesa di una cartellina a loro destinata. Nei cassetti si trovavano anche cartoline, immaginette sbiadite di santi su carta dai bordi traforati a pizzo e ricordi di morti con la foto dalle due date vicine. E fra le altre, c'erano foto piccine e scure di persone che quasi mai riconoscevo per via dell'espressione grave ed austera con cui, dalla carta, mi scrutavano.
La mamma guardava tutto e smistava in mucchietti che allineava ordinatamente sul letto matrimoniale. Io, dietro la sua spalla, allungavo impaziente la mano perchè volevo vedere meglio. Ricordo che una volta, quando finalmente ebbi in mano la foto della signora Colomba, con un principio di baffi sul labbro superiore, pensai alla cara zia Colomba, senza baffi, che ci faceva visita la domenica... erano la stessa persona? E se sì, ed era certo che fosse così, che mai succedeva nei reparti oscuri dei laboratori fotografici? Erano loro a fare la differenza? Ed ancora... la vecchia zia si radeva forse ogni mattina come il babbo? Non l'avrei mai saputo per certo.
Beh, la benedizione delle case era la bella novità che veniva a rompere i soliti giorni tutti uguali..
Non fosse stato per la fatica, e per quell'aria di disastro che pareva incombere su quelle parti che non si pulivano a fondo, la visita del parroco era davvero qualcosa di eccezionale. Ed eccezionale era anche la mamma che, sfinita, apriva la porta al parroco sorridente e tranquilla, come si fosse appena alzata dalla poltrona.

E domani? La mia casa è pronta, i cassetti puliti e le foto riordinate? No, non ho fatto pulizie straordinarie, e i documenti sono una grande seccatura che sempre rimando... ma attendo la benedizione cercando di riordinare il "dentro" come la mamma faceva per il "fuori" che ora, per me, è solo sana abitudine.

6 commenti:

  1. il sacerdote verrà domani, ma io spero che il Signore benedica la tua casa tutti i giorni a venire.

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  2. Per me quando il sacerdote viene per la benedizione Pasquale è come se in casa mia entrasse il Signore e vorrei trattanerlo per la tonaca, anzi qualche volta lo faccio e conoscendolo molto bene mi permetto di lamentarmi perchè viene sempre di fretta.
    Solare

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  3. Benvenute amiche Solare, Arcangela e Terry. .
    Solare, che bello sentire così amico un sacerdote.
    Buona giornata anche a voi. Baci

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  4. Grazie Sari! Buona giornata a te!
    Un abbraccio!

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